È un Brunello di Montalcino il miglior vino al mondo per il 2023
È un Brunello di Montalcino il miglior vino al mondo per il 2023. Lo dichiara Wine Spectator, una Bibbia nel mondo dell’enologia. L’Argiano 2018 diventa così il secondo Brunello ad aggiudicarsi il premio più ambito per un vino a livello globale, dopo l’affermazione nel 2006 del suo omologo Tenuta Nuova 2001 di Casanova di Neri. Ed è anche il secondo anno consecutivo che un brunello finisce sul podio dell’importante testata: lo scorso anno il Riserva 2016 Fattoria dei Barbi era arrivato secondo. “Siamo felici per l’azienda senese guidata da Bernardino Sani, sotto la proprietà dell’imprenditore brasiliano André Santos Esteves”, commenta il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. “Si tratta”, continua, “di un enorme riconoscimento per tutta la denominazione e conferma da una parte il rapporto virtuoso di Montalcino con gli investitori stranieri, dall’altra la capacità delle nostre imprese di esprimere la massima qualità anche in annate spesso accolte tiepidamente dalla critica”. “La qualità stellare dell’Argiano Brunello di Montalcino 2018 – cita nella presentazione la rivista statunitense che il Consorzio riporta – è frutto di oltre 10 milioni di dollari di investimenti realizzati nella tenuta in un decennio. Segno che nel mondo del vino, un cambio di proprietà o di paradigma stilistico può portare enormi benefici”. Argiano è una proprietà con 57 ettari di vigneto, di questi quasi 22 sono destinati al Brunello e 10 al Rosso di Montalcino. Citata dal Carducci a fine ‘800 (“Mi tersi con il vin d’Argiano, il quale è buono tanto”), la tenuta dispone di un wine relais nella villa cinquecentesca. L’Argiano 2018 è il quinto ‘Wine of The year’ nella storia – tutta toscana – dell’Italia premiata da Wine Spectator. Oltre ai due Brunelli già citati, sono stati premiati anche Ornellaia, Solaia e Sassicaia. Il brunello, però, resta la denominazione più premiata negli dalla testata enologica, con 15 nomination arrivate top ten. Quest’anno, inoltre, per la prima volta è arrivato nella top 100 un Rosso di Montalcino, altra denominazione che fa capo allo stesso consorzio.
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