G20: a Rio de Janeiro leader a confronto su povertà, governance globale e transizione energetica
Il lancio dell’Alleanza globale dei Paesi del G20 contro la Fame e la Povertà, per raccogliere e mettere a disposizione risorse, capacità tecniche e migliori prassi. Questo uno degli obiettivi centrali del G20 organizzato dal Brasile a Rio de Janeiro il 18 e 19 novembre prossimi. Il Brasile ha assunto la presidenza del G20 il primo dicembre 2023 con il motto “Building a just world and a sustainable planet”, presentando un programma di lavoro in linea di continuità con le precedenti presidenze di India e Indonesia, attento alle sensibilità delle economie emergenti. La presidenza brasiliana ha invitato, nella sessione outreach, i principali Stati lusofoni (Angola, Mozambico e Portogallo), alcuni Paesi sudamericani (Bolivia, Cile, Colombia, Paraguay e Uruguay) e numerose Organizzazioni internazionali e Banche multilaterali di sviluppo: le Nazioni Unite, il Fondo Monetario internazionale, la Banca Mondiale, la Banca Africana di Sviluppo, la Caf, la Fao, la Banca Interamericana di Sviluppo, l’Organizzazione internazionale del lavoro, la Lega Araba, la Nuova Banca di Sviluppo (Ndb Brics), la Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e lo Sviluppo, l’Unesco, l’Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Organizzazione mondiale del commercio. Secondo quanto si apprende da fonti italiane, prosegue, alla vigilia del vertice, il negoziato sulla dichiarazione finale del G20, con l’obiettivo di raggiungere un linguaggio condiviso relativo alla guerra in Ucraina e al conflitto in Medio Oriente. Come anche su altri punti in agenda: sicurezza alimentare, debito e tassazione internazionale, clima ed energia, empowerment femminile e intelligenza artificiale. L’agenda del Vertice G20, che comprende 19 Nazioni più Unione Africana e Unione Europea, prevede tre sessioni diverse. Nella prima giornata dei lavori ci sarà il tavolo sulla Lotta alla fame e alla povertà. Secondo i dati della Banca Mondiale, infatti, 700 milioni di persone, la metà delle quali bambini, vivono in condizioni di povertà estrema, cioè con meno di 2,15 dollari al giorno: un livello di reddito che non basta neanche a garantire il cibo necessario per una dieta sufficiente e l’acqua potabile. La seconda sessione, prevista sempre il 18 novembre, sarà incentrata sulla riforma della governance internazionale, mentre la terza – che si svolgerà nella seconda giornata dei lavori – si focalizzerà sullo sviluppo sostenibile e transizione energetica. Ogni leader potrà intervenire in due sessioni su tre. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni interverrà, il 18 novembre, nella prima e nella terza sessione di lavoro: la prima dedicata alla lotta alla fame e alla povertà; la terza allo sviluppo sostenibile e transizione energetica. Sempre secondo quanto riferito da fonti italiane, sarà l’occasione per ricordare anche lo storico impegno dell’Italia per garantire la sicurezza alimentare delle Nazioni più vulnerabili. Roma ospita, infatti, le tre Agenzie del Polo agroalimentare delle Nazioni Unite (Fao, Pam e Ifad) e la sicurezza alimentare è, da sempre, una delle direttrici strategiche della politica estera italiana e un’area prioritaria della cooperazione allo sviluppo. Nel luglio 2023 l’Italia ha ospitato anche il secondo Vertice sui Sistemi Alimentari dell’Onu e la sicurezza alimentare è entrata tra le priorità della presidenza italiana del G7. Agricoltura e acqua sono anche due delle direttrici di intervento del Piano Mattei per l’Africa, il piano di cooperazione paritaria avviato dal governo italiano attraverso progetti pilota in diverse Nazioni africane. Meloni illustrerà anche le iniziative assunte in ambito G7. Tra queste l’Apulia Food System Initiative, lanciata durante il vertice di Borgo Egnazia e che si pone l’obiettivo di rafforzare la produzione agricola nel Continente africano, sia in termini di quantità che di qualità, e rendere più resilienti i suoi sistemi alimentari. Oltre a queste iniziative lanciate nel corso della presidenza del G7, l’Italia ha lavorato anche nell’ambito energetico per lanciare iniziative come Energy for Growth in Africa, per sostenere la produzione e la distribuzione di energia pulita. Sarà infine ricordato l’impegno dell’Italia nella cornice del Piano Mattei per sostenere progetti strategici per l’Africa come il corridoio di Lobito che nel futuro potranno cambiare la vita di milioni di persone. Durante la sua permanenza a Rio, Meloni incontrerà il presidente Lula e avrà ulteriori colloqui bilaterali ancora in via di definizione.
Qual è la tua reazione a questa notizia?