Gaza, una milizia contraria ad Hamas conferma per la prima volta: Stiamo collaborando con Israele
Yasser Abu Shabab, leader di una milizia che si oppone al movimento islamista palestinese Hamas a Gaza, ha confermato per la prima volta che i suoi combattenti stanno collaborando in qualche misura con le Forze di difesa israeliane (Idf). In un’intervista alla stazione radio in lingua araba dell’emittente israeliana “Makan”, Abu Shabab ha spiegato che i suoi miliziani sono giovani di origine palestinese che vivono nel cuore della Striscia, senza alcuna affiliazione a ideologie politiche o organizzazioni. “Abbiamo assaporato l’amarezza e l’ingiustizia inflitteci da Hamas, e ci siamo assunti la responsabilità di affrontare quest’aggressione. Non escludiamo lo scontro con Hamas e non escludiamo una guerra civile, a qualunque costo”, ha affermato il leader del gruppo armato che opera a Rafah, nel sud di Gaza, in un’area sotto il controllo militare israeliano. Prima “non avevamo alcuna sicurezza come quella che abbiamo (adesso) nelle zone sotto controllo israeliano. Siamo entrati in queste aree e abbiamo condotto operazioni al di là di ogni aspettativa. Finché lo scopo è il supporto e l’assistenza (da parte delle Idf), e nulla di più, quando partiamo per una missione li informiamo – niente oltre questo – e portiamo a termine l’operazione militare”, ha dichiarato Abu Shabab. Mercoledì scorso, 2 luglio, Hamas ha annunciato che Abu Shabab ha dieci giorni di tempo per consegnarsi alle “autorità competenti” ed essere processato davanti alle autorità giudiziarie di Gaza, sotto il controllo del movimento islamista palestinese. Il cosiddetto “Tribunale rivoluzionario dell’Autorità giudiziaria militare del ministero dell’Interno” di Gaza, gestito da Hamas, ha dichiarato in un comunicato che la decisione è conforme alle disposizioni del Codice penale palestinese n.16 del 1960 e della Legge sulle procedure rivoluzionarie del 1979. Nella stessa dichiarazione si legge che sono tre i capi d’accusa nei confronti di Abu Shabab, membro di un grande clan del sud di Gaza: tradimento e collaborazione con partiti ostili in violazione dell’articolo 131; formazione di una banda armata in violazione dell’articolo 176; e disobbedienza armata in violazione dell’articolo 168. “Se Abu Shabab non si arrende, sarà considerato un fuggitivo dalla giustizia e sarà processato in contumacia”, ha affermato Hamas, invitando chiunque sia a conoscenza della sua posizione a denunciarlo. In base a quanto riferito dall’emittente panaraba satellitare di proprietà qatariota “Al Jazeera”, le autorità di sicurezza di Gaza perseguono Abu Shabab, nato il 27 febbraio 1990, dalla fine dello scorso anno per aver formato un gruppo armato che collabora con Israele e per nascondersi nelle aree orientali del governatorato meridionale di Rafah, controllato dalle Idf. Il gruppo armato guidato da Abu Shabab, stando a quanto affermato dall’emittente qatariota, “ha commesso omicidi contro i cittadini (di Gaza), ha preso di mira i combattenti della resistenza palestinese sotto la direzione dell’occupazione israeliana e ha rubato gli aiuti non appena sono entrati nella Striscia” attraverso il valico di Kerem Shalom, situato a sud-est della città di Rafah. Il 5 giugno scorso, il quotidiano “The Times of Israel” aveva confermato che Israele ha fornito fucili kalashnikov ai membri di Abu Shabab, con lo scopo di rafforzare i gruppi di opposizione nella Striscia. “In Israele, questo è visto come un tentativo di creare un’alternativa locale al governo di Hamas, ma dal punto di vista palestinese qualsiasi sostegno israeliano di questo tipo non è altro che un’identificazione con l’occupazione (lo Stato ebraico) e un tentativo di trasformare le strutture tradizionali in uno strumento nelle mani di Israele”, ha sottolineato il quotidiano israeliano “Haaretz”. Secondo Michael Milshtein, ricercatore dell’Università di Tel Aviv, Yasser Abu Shabab è noto a Gaza come “spacciatore di droga e ladro”, e in passato era stato coinvolto nel saccheggio dei camion degli aiuti umanitari. Di recente, alcuni funzionari israeliani hanno riconosciuto di aver trasferito armi ad attori locali di Gaza come parte del loro sforzo per indebolire Hamas.
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