Gazzelle torna a Roma, la città che l’ha partorito.
Un nome storpiato da tanti, uno stile riconosciuto da tutti. Gazzelle torna a Roma, la città che l’ha partorito. Lo fa planando dall’alto e con un bagaglio arricchito dalla curiosità e dal coraggio delle prime volte, quelle già vissute e quelle ancora tutte da assaporare. Dopo aver stregato lo stadio Olimpico lo scorso giugno e aver calcato il palco del teatro Ariston a febbraio, il cantautore è pronto a conquistare la storica venue dell’Arena di Verona il 16 maggio. Intanto, il 3, il 4 e l’11 aprile, il fuoriclasse della scena indie accenderà il Palazzo dello Sport con tre live completamente sold out. «Finalmente questo tour gigante mi porta a casa mia. Mi tornano sempre in mente tutti i localini minuscoli dove ho suonato tanti anni fa, dove mi sono fatto le ossa e dove ho iniziato a sognare di riempire palazzetti e stadi», racconta. E il pensiero va ai tempi e ai modi della gavetta, a quando Flavio Bruno Pardini imbracciava la sua chitarra nei pub della Capitale e poco (o forse niente) immaginava della ventura ascesa fulminea.
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