Germania: l’infinito dibattito sulla legge di bilancio alimenta i dissidi nella coalizione di governo

Ago 16, 2024 - 04:34
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Germania: l’infinito dibattito sulla legge di bilancio alimenta i dissidi nella coalizione di governo

Non sembrano placarsi i dissidi nel governo tedesco sulla legge di bilancio per il 2025. All’inizio del mese di luglio, dopo un lungo confronto sui tagli che vari ministeri avrebbero dovuto apportare e una nottata di discussioni fra il cancelliere Olaf Scholz, il ministro dell’Economia Robert Habeck e quello delle Finanze Christian Lindner – espressione delle tre forze che compongono la coalizione, Partito socialdemocratico (Sdp), Verdi e Partito liberaldemocratico (Fdp) –, era stata raggiunta un’intesa che sembrava fugare i rischi di una rottura. L’intesa, peraltro, era stata indicata da molti osservatori politici tedeschi come un’assoluta necessità dato il pessimo risultato dei tre partiti della maggioranza alle elezioni europee del 9 giugno. Tuttavia, il principale protagonista di questa vicenda, il ministro Lindner, confermando il suo ruolo di falco del rigore, ha deciso di riaprire la questione. In un’intervista all’emittente televisiva pubblica “Zdf” rilasciata lo scorso 4 agosto, Lindner ha sollevato dei dubbi sul compromesso raggiunto con i partner della coalizione. “Ora è emerso che ci sono rischi costituzionali e questioni di concreta attuazione”, ha affermato il leader dell’Fdp. Data la debolezza della coalizione, la sopravvivenza del governo dipende in larga misura dalla capacità dei tre partiti di raggiungere un accordo finale sul bilancio senza uno scontro importante. Con le dichiarazioni di Lindner, tuttavia, sembra profilarsi lo scenario esattamente opposto. Secondo un’analisi effettuata da un gruppo di esperti del ministero delle Finanze tedeschi, infatti, la bozza dell’accordo di bilancio rischia di essere impugnata in tribunale e questo perché prevede l’utilizzo di 4,9 miliardi di euro, originariamente stanziati dalla Banca nazionale di sviluppo tedesca (KfW) per compensare il costo elevato dei prezzi del gas, per altri scopi. Inoltre, dalla relazione, sono emersi dei dubbi in merito a tre progetti che avrebbero dovuto ridurre di 8 miliardi di euro il deficit di finanziamento nel bilancio del prossimo anno e proprio Lindner aveva commissionato delle perizie a causa di potenziali rischi legali ed economici. Tali dubbi sarebbero stati confermati dalla relazione del ministero delle Finanze. Secondo Lindner, l’esito di quest’analisi obbligherà i tre partiti a tornare al tavolo negoziale e trovare un’intesa definitiva sul bilancio. Una strada, tuttavia, che si prospetta in salita vista l’irritazione di diversi esponenti di Sdp e Verdi che non hanno gradito la scelta del ministro delle Finanze di esprimere la problematica alla stampa prima ancora di discuterne internamente alla coalizione. Il comportamento di Lindner “supera il limite di ciò che è tollerabile” all’interno di una coalizione di governo, ha affermato la presidente dell’Spd Saskia Esken, la quale ha anche rigettato l’ipotesi di una revisione radicale della bozza di bilancio. Il ministro dell’Economia Robert Habeck ha dichiarato, invece, che un governo deve risolvere i problemi “e non fermarsi a descriverli”, aggiungendo che commenterà la questione solo “quando sarà stata trovata una soluzione”. Secondo il gruppo mediatico Funke, persone vicine ad Habeck hanno detto che era “molto irritato” per il fatto che un rapporto del ministero delle Finanze sia stato “reso pubblico in modo unilaterale e selettivo” invece di discutere potenziali soluzioni prima con i partner di governo. Lindner tuttavia, nonostante le critiche, ha difeso il suo approccio, sottolineando il fatto che il governo tedesco ha già subito un duro colpo alla fine dell’anno scorso, quando la Corte costituzionale di Karlsruhe ha emesso una sentenza storica sulle pratiche di spesa di quel governo che ha creato un buco da 60 miliardi di euro nelle finanze pubbliche. “Ho la responsabilità politica delle nostre finanze”, ha detto Lindner nella sua intervista a “Zdf” in risposta alle critiche. “Una volta ho accettato un compromesso che era traballante ed è stato respinto dalla Corte costituzionale. Non accadrà una seconda volta”, ha aggiunto il politico tedesco. Con questi presupposti sembra difficile che si possa evitare lo scontro, soprattutto perché diversi esponenti dei Verdi non sembrano bendisposti verso quelle che definiscono come nuove “politiche di austerità” che Lindner vorrebbe portare avanti. Per evitare che le lotte intestine al governo si prolunghino nel tempo, i vertici di Sdp, Verdi e Fdp dovranno raggiungere una nuova intesa sulla bozza di bilancio entro le prossime settimane, o quantomeno tracciare una linea di azione comune. Ancora più complesso, peraltro, si preannuncia “il secondo tempo” di questa partita, ovvero il passaggio della bozza all’esame del Bundestag. In Parlamento, infatti, il confronto fra le varie anime dei tre partiti della formazione di governo rischia di accendersi, alimentato anche dagli esponenti delle opposizioni che hanno tutta l’intenzione di soffiare sul fuoco. Il 2025, insomma, si sta rivelando un anno complicato ancor prima del tempo per la coalizione di governo tedesca: il prossimo, infatti, sarà anche un anno elettorale in cui i cittadini saranno chiamati a eleggere il nuovo governo e la cosiddetta “coalizione semaforo” – soprannome determinato dai colori dei tre partiti che la rappresentano – è nettamente indietro nei sondaggi rispetto a Unione cristiano democratica e Unione cristiano sociale.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv