Giappone: scarico delle acque di Fukushima, esperti Aiea in visita
Una task force dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) è giunto oggi in Giappone, dove si tratterrà sino al 12 dicembre per esaminare gli aspetti normativi e di sicurezza dello scarico in mare delle acque della centrale nucleare di Fukushima trattate con il sistema Alps (Advanced Liquid Processing System). Lo annuncia un comunicato del ministero degli Esteri giapponese. La squadra è composta da undici esperti internazionali indipendenti provenienti da Argentina, Australia, Canada, Cina, Francia, Corea del Sud, Isole Marshall, Russia, Regno Unito, Stati Uniti e Vietnam. L’Aiea ha già inviato i suoi esperti in Giappone in due occasioni per la revisione del processo di scarico in mare delle acque trattate, in base al piano di Tepco che prevede un versamento graduale nell’arco di oltre trent’anni. Il piano ha ricevuto il via libera dell’Agenzia, che il 4 luglio 2023, dopo un’attività durata due anni, ha pubblicato un rapporto preliminare in cui lo ha “promosso”, giudicandolo coerente con gli standard di sicurezza internazionali. Secondo gli esperti di cui si è avvalsa l’Agenzia, dal rilascio dell’acqua ci si può attendere un impatto radiologico trascurabile sulle persone e sull’ambiente. L’Aiea continuerà a esercitare un monitoraggio a lungo termine, come concordato col governo giapponese. Le conclusioni delle verifiche effettuate sono state confermate nel primo rapporto completo, pubblicato il 30 gennaio, sulla missione effettuata in Giappone. Per l’Aiea il Giappone ha “una solida infrastruttura normativa per garantire la supervisione della sicurezza operativa dello scarico” e “le attrezzature e le strutture sono installate e gestite in modo coerente con il piano” per il rilascio dell’acqua trattata. Nella prima missione di revisione, dal 24 al 27 ottobre, la squadra di esperti internazionali inviata nel Paese asiatico ha esaminato le strutture e le attrezzature installate per scaricare l’acqua trattata col sistema Alps (Advanced Liquid Processing System), ha avuto colloqui con tecnici dell’operatore Tepco e ha analizzato i dati disponibili, concludendo che le operazioni intraprese sono “in linea con gli standard di sicurezza internazionali”.
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