I tre ostaggi israeliani uccisi a Gaza tenevano in mano un panno bianco

Dic 17, 2023 - 05:33
 0  11
I tre ostaggi israeliani uccisi a Gaza tenevano in mano un panno bianco

I tre ostaggi israeliani che sono stati erroneamente uccisi a Gaza dall’esercito israeliano venerdì tenevano in mano un panno bianco attaccato ad un bastone. “Gli ostaggi sono stati attaccati contro le regole d’ingaggio di Israele”, ha detto un funzionario dell’IDF. Uno dei soldati che si trovava sul palazzo di fronte ai tre “si è sentito minacciato” e ha sparato verso il gruppo. “Due ostaggi sono stati colpiti e sono caduti a terra, mentre il terzo – ha aggiunto – è riuscito a scappare in un edificio vicino”. La fonte dell’esercito ha poi spiegato che “mentre i soldati si avvicinavano all’edificio, hanno cominciato a sentire grida in ebraico che chiedevano il loro aiuto”. A quel punto, l’ostaggio israeliano che si nascondeva all’interno dell’edificio è uscito ma subito dopo è rientrato. La fonte ha proseguito affermando che i soldati hanno ritenuto che “fosse un membro di Hamas che cercava di attirarli in una trappola”. “Sono entrati nell’edificio dove – ha concluso – hanno ucciso l’ostaggio”. Quando i soldati hanno recuperato i 3 corpi, “hanno notato segni identificativi che hanno fatto sospettare che si trattasse effettivamente di ostaggi israeliani riusciti a fuggire”. Le famiglie degli ostaggi si sono riunite fuori dal Museo d’Arte di Tel Aviv in quella che oggi è conosciuta come Piazza degli Ostaggi. La piazza è diventata il simbolo della straziante attesa delle famiglie. Più di 100 persone rimangono prigioniere a Gaza. Sui lampioni e sui muri sono stati incollati manifesti con i volti degli ostaggi, rapiti 70 giorni fa, insieme al messaggio: “Riportateli a casa adesso”. Dopo la fine del cessate il fuoco temporaneo che ha consentito la liberazione di circa 100 prigionieri, le famiglie hanno esortato il governo a raggiungere un nuovo accordo con Hamas per la liberazione di almeno una parte degli ostaggi rimasti. Le autorità israeliane, tuttavia, affermano che la pressione militare è l’unico modo per riportarli a casa. L’incidente – descritto come “tragico” dall’esercito israeliano – aumenterà la pressione sul primo ministro Benjamin Netanyahu, mentre la guerra a Gaza continua.

Qual è la tua reazione a questa notizia?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow

Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv