Il 2023 ha visto un aumento significativo del numero di attraversamenti irregolari delle frontiere
Il 2023 ha visto un aumento significativo del numero di attraversamenti irregolari delle frontiere, che sono cresciuti del 17 per cento nei primi 11 mesi, raggiungendo il numero di oltre 355.300 attraversamenti e superando l’intero totale del 2022, segnando il valore più alto registrato dal 2016. Lo si apprende da una nota di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera. Il Mediterraneo centrale è rimasto la rotta migratoria più trafficata nel 2023, con oltre 152.200 rilevamenti segnalati dalle autorità nazionali nei primi 11 mesi e con un aumento del 61 per cento rispetto al 2022. Si tratta del totale più alto su questa rotta per questo periodo dal 2016, specifica Frontex. Tuttavia, il numero di rilevamenti mensili su questa rotta è sceso del 24 per cento rispetto a novembre dello scorso anno, arrivando a circa 7.900 passaggi. Anche la rotta del Mediterraneo orientale è rimasta attiva, registrando un aumento di quasi il 50 per cento rispetto a un anno fa nei primi 11 mesi, raggiungendo quasi 52.600 rilevamenti. A quanto si legge nel comunicato, la rotta dell’Africa occidentale ha registrato l’aumento più consistente del numero di attraversamenti irregolari, che quest’anno è raddoppiato fino a superare i 32.400 attraversamenti. L’aumento, specifica Frontex, è il più alto registrato dall’inizio della raccolta dati, nel 2009. Il numero di arrivi a novembre, inoltre, è incrementato di oltre il 500 per cento rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, raggiungendo quasi le 4.700 rilevamenti. Tra i punti salienti dei dati forniti da Frontex, si evidenzia una diminuzione del 25 per cento degli attraversamenti irregolari delle frontiere a novembre rispetto all’anno scorso, per un totale di oltre 20 mila persone, e un calo di tutte le principali rotte migratorie nel mese di novembre rispetto a quello di ottobre. La rotta del Mediterraneo centrale, inoltre, pur rimanendo la più frequentata nel 2023, ha mostrato una tendenza al ribasso rispetto all’inizio dell’anno. Le tre nazionalità principali fra gli ingressi irregolari sono rappresentate da cittadini siriani, seguiti da quelli della Guinea e dall’Afghanistan. Le traversate in mare, come specifica Frontex nella nota, “continuano a essere pericolose per le persone che intraprendono la migrazione irregolare”. I dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) indicano che quest’anno sono state segnalate 2.511 persone scomparse nel Mediterraneo, con la maggior parte di loro che stava navigando sulla rotta del Mediterraneo centrale. Per quanto riguarda le altre rotte analizzate, nel periodo gennaio-novembre, la rotta dei Balcani occidentali ha registrato il più grande calo annuale tra le principali rotte migratorie, con un numero di attraversamenti irregolari sceso del 28 per cento a 98.600 rilevamenti. Sulla rotta della Manica, infine, nel 2023 sono stati rilevati circa 58.300 attraversamenti irregolari da entrambe le parti. Si tratta di una diminuzione del 14 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.
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