Il Canada apre ufficialmente un'inchiesta sulla tragedia del sommergibile Titan
Il Canada apre ufficialmente un'inchiesta sulla tragedia del sommergibile Titan. Il Transportation Safety Board ha annunciato l'apertura del caso sull'implosione del mezzo e che ha ucciso cinque persone.
"Il Transportation Safety Board of Canada (Tsb) avvierà un'indagine sull'evento mortale che ha coinvolto il sommergibile privato Titan e la nave d'appoggio, battente bandiera canadese, Polar Prince", ha annunciato il Tsb in una nota. L'agenzia sta inviando una squadra a St. John's, nella provincia di Terranova e Labrador, per condurre le indagini sull'accaduto.
Gli avvertimenti sulla sicurezza del sommergibile Titan di OceanGate sono stati ripetutamente respinti e ignorati dall'ad della società, Stockton Rush - morto nell'esplosione del mezzo - a quanto emerge dagli scambi di e-mail con il Rob McCallum, l'esploratore americano che ha condotto missioni estreme in tutto il mondo. Nella corrispondenza del 2018 tra i due, visionata dalla Bbc, McCallum ha avvertito Rush del potenziale rischio a cui esponeva i suoi clienti e lo ha esortato a smettere di usare il sottomarino, fino a quando non fosse stato supervisionato da un organismo indipendente. Rush, dal canto suo, gli ha risposto di essere "stanco degli attori del settore che cercano di utilizzare un argomento di sicurezza per fermare l'innovazione". Il teso scambio si è concluso dopo che gli avvocati di OceanGate che hanno minacciato un'azione legale, ha riferito McCallum. McCallum ha detto alla Bbc di aver ripetutamente esortato la compagnia di Rush a richiedere la certificazione per il Titan prima di utilizzarlo per tour commerciali. La nave non è mai stata certificata o classificata. "Fino a quando un sottomarino non viene classificato, testato e provato, non dovrebbe essere utilizzato per operazioni commerciali di immersione profonda", ha scritto l'esploratore in una email.
Nei messaggi tra due, infine, Rush esprime frustrazione per le critiche alle misure di sicurezza del Titan, scrivendo in una e-mail: "Abbiamo sentito troppo spesso grida infondate del tipo 'ucciderai qualcuno'. Lo considero un grave insulto personale".
OceanGate non ha commentato lo scambio di email.
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