Il Covid ha ridisegnato le abitudini degli italiani
Gli anni del Covid hanno ridisegnato il nostro rapporto con la casa. E sebbene con la fine delle restrizioni abbiamo ripreso le abitudini della vita fuori dalle mura domestiche, per un terzo degli italiani nel post-pandemia è significativamente aumentato il tempo trascorso in casa. Guardare la televisione, cucinare e ascoltare musica sono le attività svolte con maggior frequenza ma, accanto al tempo libero, anche lo smart working fa ormai parte della quotidianità domestica per quattro italiani su 10 (42%), che dichiarano di lavorare da casa tutti i giorni (solo il 15% non lo pratica affatto). E visto che si trascorre così tanto tempo tra le quattro mura domestiche è importante garantirsi anche il benessere. A fotografare questa evoluzione del rapporto degli italiani con la casa, è Olimpia Splendid, azienda italiana specializzata in climatizzazione, riscaldamento e trattamento dell’aria di casa, attraverso una survey condotta da Toluna, digital market research agency, su un campione di 1.000 uomini e donne italiani, responsabili d’acquisto di elettrodomestici per la casa. Sul podio dei fattori chiave per il benessere domestico ci sono la pulizia (61%), la luminosità (45%) e la sicurezza (42%), con una maggiore incidenza tra le donne. Ma un ruolo importante ricopre anche il clima interno (temperatura e umidità) che risulta importante per quasi quattro intervistati su 10 (38%), molto più che il comfort acustico (rilevante solo per il 25% dei rispondenti) e la purezza dell’aria (21%). Un dato quest’ultimo relativamente basso, se confrontato con l’importanza dichiarata dalla quasi totalità dei rispondenti (93%) all’argomento qualità dell’aria. La percezione generale, tuttavia, è che l’inquinamento si trovi principalmente outdoor: mezzi di trasporto pubblico e spazi cittadini all’aperto sono infatti tra i luoghi giudicati più inquinati (96%), mentre la casa è percepita come un luogo sicuro. Per sette italiani su 10 (70%) la qualità dell’aria in casa propria è giudicata infatti buona o addirittura molto buona. Milano, 3 mar. (askanews) – Se temperatura, umidità e purezza dell’aria – in percentuali differenti – influenzano il benessere domestico, quali azioni gli italiani ritengono efficaci per migliorarne la condizione? Ai primi due posti si trovano sane abitudini quotidiane, come aprire le finestre per aerare gli ambienti ed evitare di fumare in casa. In terza posizione (77% degli intervistati), invece, si colloca l’utilizzo di un apparecchio per il trattamento di temperatura, umidità e purezza dell’aria di casa. I climatizzatori sono i più diffusi, presenti nelle case di quasi sette italiani su 10 (65%), ma godono di una buona presenza anche i deumidificatori (41%), mentre purificatori e umidificatori si affermano come tecnologie più di nicchia (posseduti, rispettivamente, dal 21% e dal 14% del campione). I climatizzatori, tecnologie tra le più diffuse del segmento trattamento aria, in particolare, vengono scelti anche per la loro multifunzionalità, ovvero la presenza di più funzioni in un unico apparecchio. Per quasi 4 italiani su 10 (37%) è infatti una caratteristica oggetto di valutazione in fase di acquisto, dopo efficienza (64%) e silenziosità (57%). Non a caso i principali operatori del mercato investono in ricerca e sviluppo di tecnologie capaci di trattare l’aria in modo completo.
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