Il Parlamento europeo è preoccupato per le lacune esistenti nel regime di sanzioni dell'UE
In una risoluzione non vincolante approvata ieri per alzata di mano durante la Minisessione del Parlamento europeo a Bruxelles, gli eurodeputati hanno espresso preoccupazione per le lacune esistenti nel regime di sanzioni dell'UE nei confronti della Russia, sottolineando la mancanza di un'applicazione adeguata delle sanzioni ed i tentativi di minare gli sforzi per indebolire l’economia russa, ostacolando la capacità del Paese di condurre una guerra. La risoluzione specifica che la Russia avrebbe la capacità di aggirare le sanzioni sui tetti ai prezzi del petrolio introdotte dai Paesi dell'UE e che le importazioni nell'UE di prodotti petroliferi realizzati con petrolio russo da paesi come l'India sono aumentate, creando essenzialmente una scappatoia per l’ingresso nell’UE per il petrolio del Cremlino. Il mercato dell'UE deve essere chiuso ai combustibili fossili russi ed i deputati chiedono all'UE e ai suoi Stati membri di rafforzare e centralizzare a livello dell'UE il controllo sull'attuazione delle sanzioni e di sviluppare un meccanismo per la prevenzione e il monitoraggio dell'elusione delle stesse. Il Parlamento auspica inoltre che l'UE proibisca le esportazioni di petrolio e GNL russi attraverso il territorio dell'UE e introduca limiti di prezzo e di volume alle importazioni nell’UE di fertilizzanti russi e bielorussi. L'UE dovrebbe infine trovare una soluzione giuridica che consenta la confisca dei beni russi congelati e il loro utilizzo per la ricostruzione dell'Ucraina.
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