Il Senato approva la separazione delle carriere: 106 i voti favorevoli

Lug 24, 2025 - 05:02
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Il Senato approva la separazione delle carriere: 106 i voti favorevoli

Con 106 voti favorevoli, il Senato della Repubblica ha approvato oggi il disegno di legge che introduce la separazione delle carriere tra magistratura giudicante e requirente. Si tratta di una riforma storica della giustizia italiana, da tempo al centro del dibattito politico e istituzionale, fortemente voluta dal governo Meloni e sostenuta in particolare da Fratelli d’Italia e Lega. Il provvedimento, che ora passa alla Camera per la seconda lettura, prevede la creazione di due distinti Consigli superiori della magistratura: uno per i giudici e uno per i pubblici ministeri, segnando una netta divisione tra chi giudica e chi accusa. La riforma comporta inoltre che il passaggio da una funzione all’altra non sarà più possibile nel corso della carriera, salvo rare eccezioni da regolamentare con legge ordinaria. Durante la votazione a Palazzo Madama, 106 senatori hanno espresso parere favorevole, 67 si sono detti contrari, mentre sono stati 4 gli astenuti. Il clima in aula è stato teso, ma composto. I partiti della maggioranza hanno salutato l’approvazione come “un passo avanti verso una giustizia più equa, imparziale e garantista”, mentre l’opposizione – con PD e Movimento 5 Stelle in testa – ha parlato di un attacco all’indipendenza della magistratura. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, presente in aula, ha definito la giornata “storica”: “Questa riforma pone finalmente fine all’ambiguità che ha caratterizzato il nostro ordinamento giudiziario per decenni. È un atto di chiarezza e trasparenza nei confronti dei cittadini.” Critiche sono arrivate anche dall’Associazione Nazionale Magistrati, che ha parlato di una “riforma punitiva e ideologica, che rischia di indebolire il ruolo del pubblico ministero nella lotta alla criminalità”. Diversi giuristi e costituzionalisti hanno sollevato dubbi sulla necessità di una modifica costituzionale per rendere pienamente operativa la riforma, che al momento resta una legge ordinaria. Intanto, le forze di opposizione hanno già annunciato iniziative di mobilitazione e una possibile richiesta di referendum abrogativo, qualora la legge venisse approvata in via definitiva. Il dibattito sulla separazione delle carriere non si ferma dunque in Parlamento, ma sembra destinato ad animare anche l’opinione pubblica nei prossimi mesi.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv