Il sogno del progetto Musa, aumentare il benessere dei cittadini di Milano
“Musa è stato pensato nel periodo del Covid, quando Milano e la Lombardia soffrivano. Abbiamo avuto un sogno: come disegnare la città del futuro. Come immaginiamo Milano del futuro: per esempio con la parola periferia che non c’è più perché è una città multicentrica. Il sogno è aumentare il benessere dei cittadini che vivono nella città”. Così la presidente di ‘Musa’ Giovanna Iannantuoni parlando con LaPresse a margine della giornata dedicata ai progetti sviluppati dai ricercatori, oggi all’università degli studi di Milano. Di ‘Musa’ (Multilayered urban sustainability action) se n’è discusso infatti in occasione del quarto meeting generale ‘Dal progetto all’ecosistema. Musa, due anni di innovazione e sostenibilità urbana’. “Musa è un ecosistema che ha nella rigenerazione urbana uno dei suoi capisaldi, una delle colonne di sviluppo – osserva Iannantuoni – abbiamo già chiuso il primo di una serie di cantieri che è piazza della Scienza all’università Bicocca di Milano: una grande piazza completamente rigenerata non soltanto attrraverso un rinverdimento e un disegno intelligente ma anche con uno studio della parte geotermica. Sappiamo tutti quali sono le conseguenze del dissesto idrogeologiche e dei cambiamenti climatici sulle città”. Il progetto ‘Musa’ ha un’alta “attrattività a livello europeo e – prosegue Iannantuoni – stiamo pensando che la didattica possa essere sempre più incardinata anche in contesti urbani”, tanto che “moltissime tesi, sia di master che di dottorato, sono dedicate alla partecipazione attiva in questi processi”. ‘Musa’, l’ecosistema dell’innovazione finanziato con 110 milioni di euro dal ministero dell’Università e della ricerca nell’ambito del Pnrr, è il progetto che vede la collaborazione tra l’università di Milano-Bicocca, l’università Statale di Milano, il Politecnico di Milano, l’università Bocconi e 26 tra soggetti privati e pubblici, tra cui la Regione Lombardia e il Comune di Milano. Il lavoro va avanti su oltre 100 linee di attività; e coinvolge attivamente oltre 1.000 ricercatori.
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