Incendi, Musumeci: 'Più volontari in campo per fermare i roghi'
“Anche l’incendio di Roma ci dice che è necessaria una più puntuale cura del territorio. E serve la massima attenzione sugli accampamenti abusivi, anche a tutela di chi ci vive”. Lo afferma in un’intervista al “Messaggero” il ministro della Protezione civile Nello Musumeci, parlando dell’emergenza incendi anche dopo il grande rogo scoppiato a Roma pochi giorni fa. In Italia c’è il caso dei Canadair, numericamente insufficienti, il Paese ne ha solo una ventina: “La Ue non è ancora intervenuta con l’acquisto, tenendo conto che questo tipo di velivolo non viene più prodotto. Ora c’è un accordo con l’azienda costruttrice, ma serviranno almeno sette anni per le consegne”, prosegue. Secondo il ministro la soluzione negli incendi “sarebbe quella di intervenire nella prima mezz’ora, appena visto il fumo. Per farlo servirebbe in ogni comune un gruppo di volontari anti incendio o, come avviene in alcune regioni del Nord, una diffusa e capillare presenza di distaccamenti di vigili del fuoco volontari. Nel Sud purtroppo il vigile del fuoco volontario è assai raro, per una serie di problemi spesso legati al fattore finanziario. Altro rimedio preventivo sarebbe quello di ricorrere con più frequenza a strumenti tecnologici, collocati in punti strategici: piattaforme, software, telecamere termiche, sensori, droni”. L’incendio scoppiato a Roma potrebbe essere partito da un accampamento abusivo. “È necessaria la prevenzione e la cura del territorio da parte dei privati e dei Comuni. Gli accampamenti abusivi sono un pericolo prima di tutto per chi li realizza e ci vive, ricordiamoci la diffusa presenza anche di bambini. Chi ha la responsabilità di vigilare, deve intervenire preventivamente – conclude Musumeci -. Serve un costante controllo del territorio anche extraurbano sia per gli insediamenti abusivi sia per l’attività edilizia e per le coltivazioni improprie”.
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