Intensa attività di sorveglianza della Nato e degli Usa lungo tutta la costa libica
Giornata intensa per le attività di sorveglianza aerea nel Mediterraneo centrale, con la Libia al centro dell’interesse di due droni strategici decollati dalla base di Sigonella, in Sicilia. Lo segnala il sito web specializzato “Itamilradar”, secondo cui due aeromobili senza pilota a lungo raggio, uno della Nato e uno della Marina degli Stati Uniti, hanno sorvolato per ore la regione, concentrando le operazioni lungo l’intera fascia costiera libica. Il primo velivolo, un RQ-4D Phoenix della Nato con nominativo “MAGMA10” e registrazione MM-AV-SA0017, ha effettuato una missione definita “insolitamente lunga e complessa”. Decollato alle 09:29, era inizialmente diretto verso il Mar Nero, ma ha abortito la missione a causa di un guasto radio (codice di emergenza “squawk 7600”). Rientrato brevemente verso ovest, il drone ha poi cambiato rotta dirigendosi a sud, iniziando una nuova missione di pattugliamento lungo le coste libiche. Alle ore 19:00, l’operazione risultava ancora in corso. Contemporaneamente, come segnalato dal giornalista Sergio Scandura di Radio Radicale su X, un secondo velivolo – un MQ-4C Triton della US Navy (registrazione 169804, callsign “BLKCAT5”) – ha condotto una missione definita “full coastal mission”, sorvolando tutto il litorale libico da est a ovest. Il tracciato del drone mostra un’attività di raccolta dati da Tobruk fino a Zuwara, passando per Bengasi, il Golfo della Sirte, Misurata, Tripoli, Sabrata e le piattaforme offshore presenti al largo. Secondo le analisi di “Itamilradar”, la missione del drone Triton è avvenuta a una distanza minima di 12 miglia nautiche dalla costa libica, nel rispetto del limite delle acque internazionali. Tuttavia, la rotta dettagliata evidenzia un chiaro interesse per l’intero fronte marittimo libico, con particolare attenzione alle aree petrolifere offshore e ai principali snodi militari e logistici delle milizie. L’impiego simultaneo di due velivoli di ricognizione di questa portata – entrambi dotati di sofisticati sistemi radar e sensori per l’intelligence, la sorveglianza e il riconoscimento (Isr) – indica una forte attenzione internazionale alla situazione libica, che rimane instabile dopo i recenti scontri armati a Tripoli.
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