Israele, entrati 100 camion di aiuti a Gaza ma l’Onu denuncia la mancanza di coordinamento

Circa 100 camion contenenti farina, alimenti per neonati e attrezzature mediche sono entrati oggi nella Striscia di Gaza attraverso il valico israeliano di Kerem Shalom. Lo ha annunciato il Coordinatore delle attività governative nei territori (Cogat), organismo del ministero della Difesa israeliano, che ha precisato che il trasferimento degli aiuti è avvenuto “su raccomandazione di ufficiali professionisti dell’Idf e in conformità con le direttive della leadership politica”. La ripresa delle consegne umanitarie, secondo quanto riferito da fonti ufficiali israeliane citate dal quotidiano “Times of Israel”, è iniziata lunedì 20 maggio, dopo un’interruzione durata oltre due mesi. L’ultimo carico autorizzato da Israele prima della pausa risaliva infatti al 2 marzo scorso, in un contesto segnato dall’intensificarsi delle operazioni militari nella Striscia. Secondo il Cogat, tutti i camion sono stati sottoposti a ispezione da parte delle autorità israeliane prima di attraversare il valico. Tuttavia, nonostante l’annuncio ufficiale, diverse agenzie delle Nazioni Unite hanno segnalato l’impossibilità di accedere materialmente agli aiuti consegnati. In particolare, fonti delle Nazioni Unite affermano che Israele avrebbe rifiutato di coordinare la distribuzione sul campo, impedendo di fatto la presa in carico delle forniture da parte degli operatori umanitari. L’organismo militare israeliano, al momento, non ha ancora risposto alle accuse dell’Onu, che denuncia l’assenza di un meccanismo di coordinamento efficace e sicuro. Le agenzie umanitarie sottolineano inoltre che l’accesso limitato e l’insicurezza nelle aree di distribuzione stanno ostacolando gravemente la risposta alla crisi in corso nella Striscia.
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