Israele: 30 anni fa l’assassinio dell’ex primo ministro Yitzhak Rabin

Nov 6, 2025 - 00:09
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Israele: 30 anni fa l’assassinio dell’ex primo ministro Yitzhak Rabin

Il 4 novembre 1995, 30 anni fa, l’allora primo ministro israeliano, Yitzhak Rabin, fu assassinato dall’estremista di destra ebreo Yigal Amir durante una manifestazione per la pace nella piazza dei re d’Israele a Tel Aviv, oggi nota come piazza Rabin. L’ex premier aveva accettato di cedere parte del territorio conquistato nella Guerra dei sei giorni del 1967 all’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) in cambio della pace, durante i negoziati degli Accordi di Oslo. Gli accordi, una serie di intese tra Israele e l’Olp, avevano lo scopo di negoziare una soluzione a due Stati con l’obiettivo finale di risolvere il conflitto israelo-palestinese entro maggio 1999. Rabin stava per lasciare la manifestazione, a cui presero parte più di 100 mila persone, quando fu colpito da proiettili alla schiena. Rabin fu trasportato d’urgenza all’ospedale Ichilov di Tel Aviv, dove fu sottoposto a un intervento chirurgico d’emergenza. Successivamente, fu annunciata la sua morte. Amir, insieme al fratello e a un amico, aveva già pianificato tre attentati contro Rabin, tutti falliti. L’estremista fu condannato all’ergastolo con l’accusa di cospirazione e omicidio. Rabin fu il quinto primo ministro di Israele. Ricoprì la carica per due mandati, dal 1974 al 1977 e poi nuovamente dal 1992 fino al suo assassinio, avvenuto il 4 novembre 1995. Era un fervente promotore della pace e aveva collezionato vari risultati degni di nota durante la sua carriera militare e politica. Rabin ricevette una “laurea honoris causa” dall’Università ebraica di Gerusalemme in riconoscimento della sua leadership durante la Guerra dei sei giorni come generale. Inoltre, durante il suo primo mandato come primo ministro, ordinò la missione di salvataggio degli ostaggi a Entebbe, nota come Operazione Yonatan. Rabin ricevette il premio Nobel per la pace quasi un anno prima del suo assassinio, il 10 dicembre 1994. Ieri sera, nel corso di una cerimonia commemorativa per il 30mo anniversario dell’assassinio di Rabin, il presidente di Israele, Isaac Herzog, ha tenuto un discorso sottolineando le opportunità per la regione e il ruolo degli Stati Uniti nell’espansione della pace. “Gli straordinari risultati ottenuti da Israele su tanti fronti (…) hanno cambiato il volto del Medio Oriente, così come la forte e coraggiosa alleanza con gli Usa, con l’amministrazione statunitense guidata dal presidente (Donald) Trump, che sta conducendo uno sforzo determinato e storico per espandere il cerchio della pace e della normalizzazione nella regione. Tutto ciò apre davanti a noi enormi opportunità. Per molti versi, questa è la realizzazione della visione di Rabin”, ha affermato Herzog. “Lo Stato di Israele ha sempre desiderato la pace con tutti i nostri vicini. Molti governi israeliani, compresi quelli guidati da Yitzhak Rabin, hanno lavorato con tutte le loro forze per raggiungere questo obiettivo, e noi dobbiamo continuare a farlo”, ha dichiarato il presidente israeliano. “Allo stesso tempo, non si può negare che oggi, come ai tempi di Rabin, ciò dipenda anche dai nostri vicini, in particolare dai palestinesi. Dipende dalla loro volontà di: interiorizzare e riconoscere la nostra patria qui, nella nostra terra ancestrale, e di comprendere che la via del terrore non ci sconfiggerà mai; creare un orizzonte per il ‘giorno dopo’, per loro e per noi; cambiare paradigma, sradicare il terrore che proviene dal loro interno e che, ovviamente, danneggia anche loro. E, cosa più urgente in questo momento, dal loro impegno a rispettare tutte le clausole dell’accordo avviato dal presidente Trump e ad agire con ogni mezzo e strumento per riportare a casa tutti gli ostaggi e i caduti”, ha detto Herzog.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv