Israele vieta attività UNRWA . Funzionario: era già stata limitata a Gaza
Il parlamento israeliano, ha approvato a grande maggioranza una legge che vieta le attività in Israele dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), suscitando le proteste della comunità internazionale. La legge, che vieta “le attività dell’Unrwa in territorio israeliano”, compresa Gerusalemme Est, occupata da Israele nel 1967, è stata approvata con 92 voti a favore e dieci contrari. Un secondo testo, approvato con 89 voti a favore e sette contrari, vieta invece ai funzionari israeliani di collaborare con l’Unrwa, mettendo quindi a rischio le attività dell’agenzia in un momento in cui Israele controlla tutte le spedizioni di aiuti umanitari verso Gaza. Le due leggi entreranno in vigore novanta giorni dopo la loro adozione. Un funzionario israeliano ha dichiarato che l’UNRWA “era già limitata e ridotta” a Gaza negli ultimi mesi. L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi non è più l’agenzia leader che fornisce aiuti a Gaza, continua il funzionario, poiché Israele ha sistematicamente “minimizzato le sue attività” nella Striscia. “Il voto della Knesset rafforza i processi che sono già in atto”, afferma il funzionario, sottolineando che l’UNICEF ha assunto la guida sulle vaccinazioni contro la poliomielite e il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha assunto la guida sulla distribuzione del cibo. “È difficile sapere dove finisce Hamas e inizia l’UNRWA”, aggiunge il funzionario. Il funzionario sostiene che il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres non è interessato a indagare sul coinvolgimento dei dipendenti dell’UNRWA negli attacchi del 7 ottobre, perché dovrebbe ammettere che l’organizzazione ha violato la propria neutralità nel modo più flagrante. Guterres, continua il funzionario, ha anche interesse a utilizzare affermazioni esagerate su una catastrofe umanitaria a Gaza per spingere verso la fine della guerra. Quando Israele presenta ai funzionari dei paesi alleati le prove del fatto che decine di dipendenti dell’UNRWA lavorano per Hamas e sono coinvolti in attacchi contro Israele, afferma il funzionario, “non sono in disaccordo, dicono solo che non è il momento giusto” per agire contro l’agenzia. Una lettera-appello all’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel nome dei bambini della Striscia di Gaza, “alcuni dei quali sappiamo che domani moriranno”: a rivolgerlo è Philippe Lazzarini, commissario generale di Unrwa, agenzia Onu che supporta i rifugiati palestinesi in Medio Oriente. Il documento è indirizzato al presidente dell’Assemblea, Philemon Yang. La diffusione della lettera-appello ha seguito l’approvazione di una legge da parte del parlamento di Israele che vieta le attività di Unrwa. “Oggi, mentre guardiamo i volti dei bambini a Gaza, alcuni dei quali sappiamo che moriranno domani, l’ordine internazionale basato su regole sta crollando in una ripetizione degli orrori che portarono alla creazione delle Nazioni Unite, in violazione degli impegni presi per impedirne il ripetersi” denuncia Lazzarini. “Gli attacchi contro Unrwa sono parte integrante di questo disfacimento”. Il commissario generale sottolinea: “Credo che Unrwa abbia adempiuto al suo mandato a un livello ben al di sopra di qualsiasi cosa si possa chiedere a un’entità o al personale delle Nazioni Unite”. “Gli abitanti di Gaza affermano che Unrwa è l’unico pilastro delle loro vite che ancora resiste”. Poi sull’impegno dei dipendenti dell’organizzazione: “Il mio staff ha lavorato per 13 mesi senza sosta, in grande pericolo, in mezzo a tragedie personali e spostamenti familiari. Gli insegnanti stanno gestendo rifugi per decine di migliaia di persone. Il personale sanitario di base sta effettuando interventi chirurgici. Gli autisti rischiano la vita ogni giorno per salvare persone dalla fame. I dirigenti stanno prendendo decisioni impossibili tra la vita e la morte”. “Unrwa ha contribuito a garantire la sopravvivenza di Gaza fino ad oggi, mantenendo vive le speranze per una soluzione politica. In tali condizioni insostenibili, chiedo il sostegno degli Stati membri, commisurato alla gravità della situazione e dei rischi, per garantire la capacità dell’Agenzia di attuare pienamente il mandato conferito dall’Assemblea generale”.
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