La guardia di finanza sequestra 30 mila carte dei Pokemon fasulle

Apr 1, 2024 - 07:59
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La guardia di finanza sequestra 30 mila carte dei Pokemon fasulle

Le carte dei Pokémon, quelle stesse che molti di noi collezionavamo da ragazzi, si sono trasformate in un vero e proprio tesoro, con alcune di esse che valgono una fortuna. Da semplice gioco, le carte dei Pokémon, oggi, possono essere considerate a tutti gli effetti una forma di investimento, viste le cifre astronomiche a cui vengono rivenduti i pezzi più ricercati. Non c’è da stupirsi se, ogni qual volta venga fiutato un possibile guadagno facile, i truffatori siano sempre pronti a gettarcisi a capofitto. Lanciate per la prima volta nel lontano 1996, le carte Pokémon sono diventate oggi beni da collezione, ricercati da appassionati di tutte le età. Alcune di queste carte, le più rare, possono valere una fortuna, con scambi che raggiungono cifre astronomiche di milioni di euro. È proprio per questo motivo che la contraffazione si è diffusa a tal punto da richiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Le carte sequestrate, per la precisione 31.360 in totale, rappresentano solo la punta dell’iceberg di un mercato nero che si cela dietro al mondo dei Pokémon e delle carte collezionabili. Chi le produce e le vende illegalmente può incassare cifre da capogiro, sfruttando l’entusiasmo dei collezionisti per ottenere guadagni facili. La scoperta della Guardia di Finanza del comando provinciale di Rieti è quindi un duro colpo per il mercato illegale delle carte Pokémon, ma anche un segnale forte per tutti i collezionisti: attenti a ciò che acquistate, perché dietro un’offerta troppo allettante, potrebbe nascondersi una truffa.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv