L’Anm contro il governo e contro il ministro Nordio per l’introduzione dei test psicoattitudinali per i magistrati
L’Anm contro il governo e contro il ministro Nordio per l’introduzione dei test psicoattitudinali per i magistrati: la norma, approvata qualche settimana fa, prevede che gli aspiranti magistrati vengano sottoposti a test psicoattitudinali in occasione delle prove di esame per entrare in magistratura. L’Anm, con un documento approvato dal Comitato direttivo centrale, attacca questa novità motivando la contrarietà con un lungo elenco di criticità. A partre dal fatto che i test vengono previsti per la sola magistratura ordinaria (e non per i magistrati contabili o amministrativi) e perchè di fatto le verifiche periodiche sull’equilibrio psicofisico dei magistrati esistono già. Dopo l’approvazione della norma, il ministro Nordio aveva commentato sminuendo le polemiche: “Non c’è nessun vulnus, nessuna lesa maestà. Non c’è nessuna interferenza del governo”. E aveva spiegato che i test sarebbero stati condotti “da professionisti di altissimo livello come docenti universitari titolari di materie psicologiche” e sarebbero stati “gestiti dal Csm“. La mattina dopo era arrivata la replica, glaciale, del procuratore di Napoli Nicola Gratteri: “Allora facciamoli per tutte le strutture apicali della pubblica amministrazione di questa nazione. Quindi anche nei confronti dei politici, soprattutto quelli che hanno incarichi di responsabilità di governo, incarichi regionali e comunali”. L’Anm, con questo documento, prende nuvaomente posizione contro i test e annuncia la possibilità di “nuove iniziative di protesta“.
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