Le autorità della autoproclamata Repubblica della Transnistria chiede aiuto a Mosca
Le autorità della autoproclamata Repubblica della Transnistria, entità separatista filorussa sul territorio della Moldavia, hanno chiesto "aiuto" a Mosca contro le "pressioni" del governo moldavo. Lo riferisce l'agenzia di stato russa Tass, spiegando che la decisione è stata presa dai partecipanti al Congresso dei deputati che si è tenuto a Tiraspol su iniziativa del presidente Vadim Krasnoselsky. "Facciamo appello al Consiglio della Federazione e alla Duma di Stato della Federazione Russa con la richiesta di attuare misure per proteggere la Transnistria nel contesto della crescente pressione da parte della Moldavia - si legge nella risoluzione - tenendo conto del fatto che oltre 220 mila cittadini russi risiedono in maniera permanente sul territorio della Repubblica Moldava e l’esperienza positiva unica del mantenimento della pace russa sul Dniester, nonché lo status di garante e mediatore nel processo negoziale". La richiesta è stata raccolta in poche ore dal ministero degli Esteri russo: "Proteggere gli interessi dei residenti della Transnistria, i nostri compatrioti, è una priorità", si legge in una nota. Daniel Voda, portavoce del governo moldavo, nega che ci sia timore di un'escalation: "Questo evento è stato pianificato da coloro che si trovano sul lato sinistro del Dniester e del Cremlino. Non vediamo un pericolo di destabilizzazione. Osserviamo molto da vicino e ripetiamo che anche questa regione vuole pace e sicurezza". Appare più preoccupato il primo ministro polacco Donald Tusk: “La minaccia di un intervento russo, o almeno di una provocazione, è permanente. Questo non mi sorprende. Ma dimostra quanto sia pericolosa la situazione, e non solo per l'Ucraina”, ha affermato.
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