Le truppe russe avanzano in Ucraina ma non quanto vorrebbe il loro zar

Mag 8, 2024 - 07:21
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Le truppe russe avanzano in Ucraina ma non quanto vorrebbe il loro zar

Le truppe russe avanzano in Ucraina ma non quanto vorrebbe il loro zar, e allora per dare il colpo mortale a Kiev al Cremlino hanno messo in campo "l'armata" delle spie. L'ennesimo complotto per uccidere Volodymyr Zelensky questa volta è stato ordito in seno agli stessi servizi segreti incaricati di difenderlo. Il piano sventato da Kiev, l'ultimo di una decina di tentativi di eliminare il leader ucraino, sembra però essere il più sofisticato tramato sinora da Mosca. E secondo gli 007 ucraini doveva essere il regalo più gradito per Putin nel giorno del suo quinto insediamento. Due colonnelli del servizio di sicurezza ucraino Sbu sono stati arrestati con l'accusa di far parte di un network di talpe pronte a colpire non solo il presidente ma anche il capo dello stesso Sbu, Vasyl Malyuk, e quello dell'intelligence militare, Kyrylo Budanov. "E' la prima volta che due ufficiali di alto rango passano al soldo di Mosca", ha sottolineato il portavoce del servizio, Artem Dehtiarenko. I due militari ora rischiano l'ergastolo per alto tradimento e pianificazione di un attacco terroristico. Non è chiaro quanto fosse estesa la rete di spie annidate negli apparati dello Stato ucraino, e se la caccia ai complici sia ancora aperta. Dal 2022, sono oltre 2.500 gli ucraini finiti sotto inchiesta per tradimento, altre 500 persone sono state accusate di aver fornito ai russi indicazioni strategiche per i micidiali bombardamenti contro basi militari e truppe. Il piano sventato in questi giorni prevedeva di eliminare Zelensky reclutando militari responsabili della sicurezza personale del presidente, che lo avrebbero dovuto prendere in ostaggio e poi uccidere. Per Budanov, invece, si ipotizzava un agguato con un missile di precisione, a cui avrebbe fatto seguito un attacco di droni ed eventualmente l'uso di granate anticarro per eliminare eventuali sopravvissuti. Uno dei due colonnelli finiti in manette avrebbe avuto il ruolo di fornire armi agli agenti infiltrati, comprese cariche esplosive e mine antiuomo. L'attacco si doveva consumare prima della Pasqua ortodossa, il 5 maggio scorso. In un audio, uno dei due arrestati ha confessato di aver ricevuto migliaia di dollari in contanti o versati su conti di familiari, ha fatto sapere la Bbc. "Solo una cerchia ristretta di persone era a conoscenza dell'operazione per smascherare gli agenti nemici", ha rivelato Malyuk, anch'egli obiettivo del complotto: "L'attacco doveva essere un regalo a Putin per l'insediamento", ha sottolineato il responsabile. Secondo Kiev, la rete di spie era stata messa in piedi sin prima dell'inizio del conflitto, iniziato nel febbraio del 2022. I tre agenti segreti russi coinvolti A tirare le fila del complotto tre agenti segreti russi: uno di loro, indicato con il nome di Dmytro Perlin, "reclutava talpe da prima dell'invasione". Un altro, tal Oleksiy Kornev, si sarebbe incontrato con uno degli alti ufficiali arrestati "in un vicino Stato Ue" poco prima dell'attacco russo all'Ucraina.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv