Mare, codice rosso per l’Italia: un reato ogni 119 metri di costa

Sep 10, 2024 - 02:58
Sep 9, 2024 - 07:24
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Mare, codice rosso per l’Italia: un reato ogni 119 metri di costa

È “codice rosso” per il mare italiano sotto scacco dell’illegalità. Lo afferma Legambiente con i numeri sul 2023 contenuti nel nuovo rapporto ‘Mare Nostrum’, dedicato all’aggressione criminale alle coste e al mare del nostro Paese e presentato alla vigilia del 14esimo anniversario dell’uccisione di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica. Gli eco-reati sono in aumento di quasi il 30% rispetto al 2022, con un crimine ambientale ogni 119 metri di costa. Al primo posto tra i reati, quelli legati al ciclo illegale del cemento. Oltre il 50% dei reati si verificano in Campania, Sicilia, Puglia, e Calabria.  I dati del 2023 – osserva Legambiente – sono preoccupanti: c’è “un’impennata dei reati ambientali, 22.956 quelli accertati, a +29,7% rispetto al 2022. Insieme alle violazioni amministrative, la media è di 8,4 illeciti per chilometro di costa, uno ogni 119 metri”. Tra gli eco-reati più diffusi – viene spiegato – “il ciclo illegale del cemento (che contribuisce al 45% del totale dei reati accertati lo scorso anno), dei rifiuti, l’inquinamento, la pesca illegale”. Inoltre preoccupa anche “la violazione delle normative che regolano la nautica da diporto: 2.059 illeciti penali accertati anche nelle aree marine protette, con un incremento del 230% rispetto al 2022″. Un reato su due (50,3%) – rileva ancora Legambiente – si concentra nelle 4 regioni a tradizionale presenza mafiosa: nell’ordine in Campania sono 3.095 gli illeciti penali, in Sicilia 3.061, in Puglia 3.016, e in Calabria 2.371; seguono il Lazio (1.529 reati) e la Toscana (1.516). La prima regione per numero di illeciti complessivi (reati e violazioni amministrative) è le Marche con 38,9 reati per km, seguita dal Friuli-Venezia Giulia (31,9 illeciti per km) e dalla Basilicata (30,9). Secondo Legambiente – che presenta 10 proposte a Parlamento e Governo contro abusivismo, mala depurazione, gestione illecita dei rifiuti e pesca illegale – è “urgente rafforzare il ruolo e le attività di competenza di tutte le istituzioni coinvolte, dai singoli Comuni alle Regioni e alle Arpa”.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv