Nascono i 'musei polisensoriali', accesso e partecipazione per le persone con disabilità

Si può “vedere” una scultura con le mani. Si può “sentire” un’opera avendone la descrizione dettagliata nella lingua dei segni. Grazie alla rimozione delle barriere fisiche e cognitive, nei “musei polisensoriali” si inaugurano percorsi che consentono esperienze immersive e diverse, pensate per le persone con disabilità. È merito anche della realtà virtuale e delle app di Luisa Taliento. I nuovi musei offrono servizi e sussidi dedicati agli utenti con disabilità di tipo sensoriale, emotiva o con disturbi cognitivi, ma che nei musei possono arricchire la visita di chiunque attraverso un'esperienza diversa, stimolando sensi che non si è abituati a utilizzare. Tra gli esempi ci sono la Grande Brera di Milano, progetto da poco inaugurato che unisce Palazzo Citterio, la Pinacoteca di Brera, l'Orto botanico, l'Osservatorio e la Biblioteca nazionale Braidense, dove la novità in tema di accessibilità è la nuova audio-video guida, intitolata “I 10 capolavori in Lis”, nella Lingua italiana dei segni, che si concentra su 10 delle opere più celebri della galleria. A Roma, i visitatori del Palazzo Merulana possono scaricare "Imaginaria", un'app di realtà virtuale di animazioni digitali, firmata dal NuvolaProject, che interagiscono con i capolavori della Collezione Elena e Claudio Cerasi, con tanto di interpretazione di attrici in Lis.
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