Pirelli ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 6,65 miliardi di euro,

Mar 7, 2024 - 03:55
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Pirelli ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 6,65 miliardi di euro,

Pirelli ha chiuso il 2023 con ricavi pari a 6,65 miliardi di euro, registrando un aumento dello 0,5 per cento rispetto al 2022, raggiungendo pienamente il target del 2023 che ammontava a circa 6,6 miliardi di euro. L’utile netto è in aumento del 13,8 per cento a 495,9 milioni di euro “grazie alla performance operativa e al beneficio derivante dal Patent Box” si legge nella nota del Gruppo. Anche la profittabilità aumenta con un Ebitda margin adjusted del 15,1 per cento. Pirelli batte così le stime, da qui la scelta di aggiornare il piano industriale 2024-25, che, in particolare, rivede al rialzo i dividendi. Questi i principali risultati finanziari di Pirelli per il 2023 presentati oggi agli analisti, che hanno preceduto l’illustrazione del Piano aggiornato al 2025, con la presentazione in programma “tra fine 2025 e inizio 2026″ ha confermato Marco Tronchetti Provera, vicepresidente esecutivo di Pirelli. Aeralis punta a rendere operativi i velivoli modulari per abbattere i costi entro il 2030 Il price/Mix è all’8,6 per cento per aumenti di prezzo e miglioramento di mix, il target era di circa +8 per cento. L’aumento è stato influenzato in parte dalla strategia che ha portato una riduzione dell’esposizione sullo standard a fronte della conferma del posizionamento sull’alto di gamma, il segmento a maggiore crescita. Provera si è detto soddisfatto per la strategia del Gruppo, che “si è rivelata efficace”. Il miglioramento del price/mix ed efficienze hanno “più che compensato l’impatto negativo delle materie prime e inflazione” si legge nella nota del Gruppo. Inoltre, le “solide prospettive di generazione di cassa” portano Pirelli a rivedere al rialzo la politica dei dividendi che prevede nel 2025 la distribuzione dal 40 per cento a circa il 50 per cento del risultato netto consolidato del 2024. Il Ritorno sul Capitale Investito (Roic), al netto dell’impatto fiscale, sarà pari a circa il 21 per cento nel 2024 e nel 2025. Il piano industriale al 2025 è stato presentato a marzo 2021 in un “quadro congiunturale che resta al di sotto delle attese formulate nel 2021”. Per il 2024 Pirelli si attende ricavi compresi fra circa 6,6 e 6,8 miliardi, e con un’ulteriore riduzione dell’esposizione sullo Standard e ancora un impatto cambi pari a -4 per cento e -3 per cento. Per il 2025 Pirelli si attende ricavi compresi fra circa 6,8 e circa 7 miliardi con volumi, price/mix e impatto cambi in leggero miglioramento rispetto alle stime per il 2024. La redditività è attesa in progressivo miglioramento, con un margine Ebit adjusted nel 2024 compreso tra il 15 e 15,5 per cento e in ulteriore crescita nel 2025 a circa 16 per cento. Le efficienze lorde, pari a 140 milioni di euro nel 2024 e pari a 135 milioni nel 2025, compenseranno totalmente l’impatto dell’inflazione. Ma, nonostante il miglioramento dei conti, l’amministratore delegato di Pirelli, Andrea Casaluci, ha ribadito che “erosa la parzialmente dalla volatilità dei cambi” bisogna “rimanere cauti”. Sul fronte Marco Polo International – Pmi, sotto Sinochem-ChemChina e attualmente socio di Pirelli al 37 per cento, il Collegio Sindacale unitamente al management di Pirelli “ha condotto approfondimenti” in ordine alla verifica sulla permanente sussistenza del controllo da parte di Mpi Italy su Pirelli, in seguito all’emanazione del Dpcm Golden Power. Provera, vicepresidente esecutivo del Gruppo, ha sottolineato che il processo “non è ancora chiuso” e il controllo resta analogo. Ma “se la conclusione sarà diversa, modificheremo la situazione in futuro. L’analisi è ancora in corso” ha ribadito Provera. Infine, su eventuali joint venture e acquisizioni “siamo in una fase di valutazione e stiamo considerando tutte le opportunità” ha assicurato l’Ad Casaluci. Le valutazioni, ha spiegato Casaluci, vertono su “varie opportunità che si trovano nel campo dei materiali. Poi ci sono opportunità sulla connettività creando un ecosistema di alleanze”. Pirelli focalizza l’impegno sull’alta gamma di prodotto e a mantenere il proprio primato di profittabilità tra i produttori Tier 1. “Il Nord America, il mercato più ampio dell’High value, è il mercato in cui vediamo le maggiori opportunità di crescita. Noi puntiamo a crescere anche in Asia, tra cui Giappone, Cina, Corea del Sud, dove siamo meno presenti”, ha concluso Casaluci.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv