Premier olandese Schoof a Nova: 'Nella lotta all’immigrazione ottima cooperazione con l’Italia'

La cooperazione tra Paesi Bassi e Italia è ottima e questo emerge chiaramente dal tema del contrasto all’immigrazione illegale, dove i due governi lavorano a stretto contatto anche in ambito europeo, senza dimenticare dossier come quelli relativi alla difesa e all’Ucraina. Lo ha affermato il primo ministro olandese Dick Schoof in un’intervista rilasciata ad “Agenzia Nova” nell’ambito della sua visita a Roma, durante la quale ha incontrato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Palazzo Chigi.
Con la premier è emerso un parere condiviso “sul fatto che i rapporti tra Italia e Paesi Bassi sono molto buoni”, anche “a livello personale, il che è importante perché dobbiamo lavorare a stretto contatto”. I temi principali del bilaterale di mercoledì “sono stati la sicurezza, la difesa, l’Ucraina, l’immigrazione”, ha spiegato Schoof. “Abbiamo concordato sulla necessità di rendere forte la difesa e la sicurezza europea, perché gli Stati Uniti ci hanno detto chiaramente che dobbiamo fare di più”, ha osservato il premier, secondo cui questo maggiore impegno sul piano della spesa militare “non deve avvenire solo perché lo chiedono gli americani, ma perché tutti crediamo che sia necessario”. In questa prospettiva, un altro elemento cruciale è “una maggiore cooperazione tra le nostre industrie della difesa, con un’accelerazione dei processi di approvvigionamento, con una combinazione di questi ultimi”. Pur senza discutere di specifici progetti di joint venture, Schoof e Meloni hanno concordato che le industrie della difesa nazionali dovrebbero avere una più stretta cooperazione, “così come i ministeri della Difesa, per vedere dove possono collaborare in relazione alle capacità di cui abbiamo bisogno”.
In materia di processi di approvvigionamento è del resto fondamentale anche la semplificazione, “perché la difesa è già un investimento a lungo termine, ma le procedure richiedono troppo tempo, a causa delle complicatissime normative sugli appalti. Dobbiamo quindi fare in modo che anche l’Unione europea e la Commissione intervengano per cercare di deregolamentare e semplificare”, ha ribadito il premier olandese. Alla domanda se il piano di riarmo presentato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen debba concentrarsi principalmente sull’acquisto di armi e sistemi di difesa prodotti in Europa, Schoof ha fatto una chiara specifica: “si tratta di qualcosa che è un po’ più complicato, perché penso che l’Italia, e sicuramente posso dirlo per i Paesi Bassi, abbiano un forte rapporto transatlantico, e ciò è del resto molto chiaro guardando a tutte le attrezzature che abbiamo in dotazione per le forze armate”. Allo stesso tempo, “crediamo assolutamente nell’industria della difesa europea, quindi dobbiamo intensificare i nostri sforzi per investire di più”, anche “a livello di appalti”. “Ma è troppo presto per dire ‘comprate europeo’ e quindi restare sulla linea del ‘bene, compreremo al 100 per cento europeo’, perché poi non funzionerà. Si può tuttavia fare un passo avanti e comprare più prodotti Ue, assolutamente, ma abbiamo bisogno delle capacità giuste al momento giusto”, ha ribadito Schoof.
L’attualità di queste settimane riguarda inevitabilmente anche l’Ucraina e gli sviluppi sul piano diplomatico. Con Meloni “siamo giunti alla stessa conclusione, che l’annuncio degli Stati Uniti e di Volodymyr Zelensky di un cessate il fuoco di 30 giorni è molto importante, così come è molto positivo che gli americani abbiano ripristinato il loro aiuto e anche la fornitura di informazioni di intelligence”, ha proseguito Schoof, auspicando una risposta russa sulla questione che permetta di fare passi in avanti sul negoziato.
Altro tema di confronto tra i capi di governo di Italia e Paesi Bassi è stato il fenomeno migratorio. “Abbiamo convenuto che siamo sulla stessa lunghezza d’onda e che accogliamo con favore il nuovo regolamento della Commissione Ue” annunciato l’11 marzo. Si tratta di un piano che “è molto importante per i rimpatri” e sul quale “intensificheremo la nostra cooperazione anche con la Danimarca, perché noi tre lavoriamo a stretto contatto in quelle che chiamiamo ‘riunioni di colazione’ prima dei Consigli europei”, ha sottolineato Schoof, ricordando che “la prossima settimana ne avremo un altro”. In tale contesto “ci assicuriamo di mantenere la pressione sulla questione, perché è importante combattere la migrazione illegale”, senza dimenticare ciò che riguarda “la criminalità organizzata, perché il traffico di esseri umani, il contrabbando di esseri umani e la criminalità organizzata internazionale sono ancora una volta ciò che crea questa miseria, come con la droga e con le armi o altro”. “Ogni volta che c’è da guadagnare in un percorso di illegalità, è la criminalità organizzata internazionale a mettersi a lavoro”, motivo per cui “anche i ministeri della Giustizia e l’Europol devono venire coinvolti nel contrasto al fenomeno, come abbiamo messo in atto in precedenza una grande cooperazione relativa alla criminalità organizzata legata alla droga o, in Italia, alla mafia”, ha concluso Schoof.
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