Roma, sit-in per Emanuela Orlandi. Pietro: 'Spero nuovo capo DIS ci aiuti'
Sit-in alla presenza di circa un centinaio di persone, quello organizzato in piazza Cavour, a Roma, da Pietro Orlandi per continuare a tenere alta l’attenzione sul caso di rapimento della sorella. Proprio per questo motivo, Orlandi rivolge al nuovo capo del DIS Vittorio Rizzi un augurio speciale: “Gli ho fatto già gli auguri, perché sinceramente è una brava persona. Lo conoscevo da tempo e so che si impegnava e credeva tantissimo a questa cosa”, spiega il fratello di Emanuela, che poi ricorda come “purtroppo, in un momento molto particolare, quando è arrivato il nuovo procuratore di Roma, Pignatone, lo ha tolto dall’incarico per mandarlo alla stradale”. Orlandi continua: “Dalle intercettazioni di De Pediis emerge quando dice a Monsignor Vergari ‘hai visto il nostro procuratore, ha cacciato Rizzi e ci ha messo i suoi’. Evidentemente il lavoro che stava facendo Rizzi non era gradito”. “Nel tempo ogni tanto ci siamo sentiti – aggiunge Orlandi – adesso lui ha un ruolo importante come capo dei Servizi e visto che noi abbiamo avuto sempre difficoltà, soprattutto con la documentazione del Sisme, spero che ci possa dare un mano in qualche modo”. “Perché è importante continuare a parlare di Emanuela?” Perché tante persone, dopo 41 anni, sono venute qua a dimostrare solidarietà. Persone che come me non accettano l’ingiustizia. Ed è una cosa bellissima”. Infine, Orlandi fa il punto sulla situazione giudiziaria. “Se ci sono stati passi in avanti grazie alle nuove indagini? Devo essere sincero, da parte del Vaticano no” sottolinea Orlandi, che poi aggiunge: “Per quanto riguarda la procura, è una mia convinzione, ma per quello che ho percepito sono convinto che Luciani si stia impegnando”, mentre per quanto riguarda la commissione parlamentare “io qualche volta l’ho pure criticata, perché se sentiamo tutte le persone coinvolte all’epoca passeranno anni”. Orlandi, quindi, conclude ricordando il ruolo della commissione, cioè preparare una relazione da inviare alla procura.
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