Rubio: 'La guerra a Gaza non è ancora finita, ci vuole tempo per creare una struttura di governo'

Ott 7, 2025 - 05:46
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Rubio: 'La guerra a Gaza non è ancora finita, ci vuole tempo per creare una struttura di governo'

I negoziati in corso tra Hamas e Israele non rappresentano ancora la fine della guerra e la creazione di un gruppo che governi Gaza “richiede del tempo”. Lo ha dichiarato il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, in un’intervista a “Nbc News”. “Tutti sono d’accordo, compreso Israele, che prima o poi, mentre questo processo si sviluppa, Gaza sarà governata da un gruppo tecnocratico palestinese che non sia Hamas, che non sia composto da terroristi, con l’aiuto, l’assistenza e la guida di un consorzio internazionale come il Consiglio per la pace”, ha spiegato Rubio, ammettendo tuttavia che “non è possibile istituire una struttura di governo a Gaza che non sia Hamas in tre giorni”. “Voglio dire, ci vuole un po’ di tempo”, ha sintetizzato.

I negoziati di pace non segnano la fine della guerra a Gaza, “non ancora”; “c’è ancora del lavoro da fare”, ha proseguito Rubio, riferendosi ai colloqui per definire l’attuazione degli accordi e stabilire, in primo luogo, come liberare gli ostaggi e, in secondo luogo, come creare una nuova leadership palestinese. “Come si crea questa leadership tecnocratica palestinese?”, “Come si disarmano i gruppi terroristici che costruiscono tunnel e conducono attacchi contro Israele?”: queste alcune delle questioni evidenziate dal segretario di Stato. Rubio, inoltre, ha detto che “bisogna assicurarsi che la Croce Rossa possa arrivare”. Comunque la liberazione degli ostaggi è prioritaria: “Vogliamo che ciò avvenga il prima possibile”, ha sottolineato il segretario di Stato.

Il rilascio degli ostaggi “deve avvenire molto rapidamente affinché il resto dell’accordo prenda slancio, ha detto Rubio in un’intervista all’emittente “Abc”. Il presidente Donald Trump “vuole che tutto accada in fretta. Non è una cosa che può protrarsi a lungo. Non possiamo essere qui fra tre settimane, ancora a discutere della logistica del rilascio degli ostaggi”, ha spiegato Rubio. Il segretario ha espresso ottimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo tra Hamas e Israele per porre fine alla guerra a Gaza, pur avvertendo che ci sono elementi chiave del piano di pace che devono ancora essere elaborati. “Ci sono molte insidie lungo il percorso. C’è ancora del lavoro da fare”, ha fatto presente. “Questo è il punto più vicino cui siamo arrivati per liberare tutti gli ostaggi, uno per uno, tutti e 48, compresi i 28 deceduti”, ha sottolineato Rubio. “La nostra speranza è che, quando la nostra squadra arriverà al Cairo, il 90 per cento del progetto sarà stato risolto e che resti da ultimare solo la parte logistica”.

La fase numero dei colloqui riguarda il rilascio degli ostaggi e la seconda fase ciò che accadrà dopo, ha spiegato Rubio, sottolineando che Israele dovrebbe tornare su quella che è stata chiamata la “linea gialla”, più o meno dove si trovava nell’agosto dello scorso anno, e una struttura di governance internazionale guidata da tecnocrati dovrebbe controllare Gaza. “Non si può avere uno scambio di ostaggi, non si può, ovviamente, farli uscire se ci sono bombe e combattimenti attivi (…) Voglio dire, per la sicurezza degli ostaggi e per la Croce Rossa o chiunque sia che andrà lì e prenderà parte a questo scambio. Bisogna stabilire le condizioni”, ha riconosciuto il segretario di Stato. Rubio ha detto che “gli israeliani hanno annunciato di aver sospeso tutte le operazioni offensive nella regione, ad eccezione di quelle per affrontare una minaccia imminente” e che bisogna assicurasi “che anche Hamas faccia la sua parte in questo senso”. “Se c’è una minaccia proveniente da Gaza, non si potrà avere una pace sostenibile”, quindi “questa smobilitazione deve avvenire” e ciò “dovrà essere affrontato nella seconda fase”, “una fase difficile”, ha concluso.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv