Venezuela, la Casa Bianca difende il legittimo intervento sulla petroliera non inserita nella lista sanzioni Usa
La Casa Bianca ha difeso come “legittimo” l’intervento effettuato ieri dalla Guardia costiera statunitense sulla petroliera “Centuries” al largo delle coste del Venezuela, nonostante la nave non appaia nell’elenco delle navi sanzionate dall’Ufficio per il controllo dei beni esteri (Ofac) del dipartimento del Tesoro Usa. In un post pubblicato su X, la portavoce della Casa Bianca Anna Kelly ha affermato che la petroliera presa di mira nell’intervento statunitense “trasportava petrolio di proprietà della Pdvsa (la compagnia petrolifera venezuelana), soggetta a sanzioni”. Per Washington si trattava di “una nave battente falsa bandiera che operava come parte della flotta ombra venezuelana per trafficare petrolio rubato e finanziare il regime narcoterroristico di Maduro”. Kelly ha pubblicato questa dichiarazione in risposta ai resoconti del “New York Times” e del “Washington Post” che mettevano in dubbio la legalità dell’operazione, citando la non appartenenza della “Centuries” all’elenco Ofac. Secondo fonti del “Nyt”, la nave presa di mira dall’intervento Usa di ieri appartiene a un commerciante cinese specializzato nel trasporto di petrolio greggio dal Venezuela alle raffinerie del gigante asiatico. La nave batte bandiera panamense, a differenza della petroliera “Skipper”, abbordata dagli Stati Uniti lo scorso 10 dicembre, che era stata sanzionata dal dipartimento del Tesoro e navigava sotto falsa bandiera guyanese, come indicato dalle stesse autorità della Guyana. Fonti ufficiali hanno inoltre confermato al “New York Times” che la Guardia costiera statunitense non aveva un mandato di perquisizione per abbordare la “Centuries” e indagare sul suo carico, come invece era avvenuto con la “Skipper”. Secondo fonti di “Bloomberg”, la petroliera trasportava circa due milioni di barili di greggio venezuelano ed un equipaggio di circa 40 marinai, la maggior parte dei quali di nazionalità cinese. Trump ha annunciato di recente “un blocco totale e completo di tutte le petroliere sotto sanzioni in entrata e in uscita dal Venezuela”. In un post pubblicato su Truth Social, il presidente Usa ha affermato che il Paese governato da Nicolas Maduro “è completamente circondato dalla più grande flotta mai assemblata nella storia del Sud America. Continuerà solo a crescere, e lo shock per loro sarà come nulla che abbiano mai visto prima, fino a quando non restituiranno agli Stati Uniti tutto il petrolio, le terre e gli altri beni che in precedenza ci hanno sottratto”. Secondo il presidente Usa, “il regime illegittimo di Maduro sta utilizzando il petrolio proveniente da questi giacimenti sottratti per finanziarsi, nonché per sostenere il narcoterrorismo, la tratta di esseri umani, omicidi e rapimenti”. Gli Stati Uniti, ha aggiunto Trump, “non permetteranno a criminali, terroristi o ad altri Paesi di derubare, minacciare o danneggiare la nostra Nazione e, allo stesso modo, non consentiranno a un regime ostile di appropriarsi del nostro petrolio, delle nostre terre o di qualsiasi altro bene, tutti i quali devono essere restituiti agli Stati Uniti immediatamente”. Oggi, intanto, il ministro degli Esteri venezuelano Yvan Gil ha fatto sapere che l’Iran ha offerto cooperazione a Caracas “in tutti i settori” per contrastare “la pirateria ed il terrorismo internazionale” messo in atto dagli Stati Uniti. Il sostegno è stato offerto durante un colloquio telefonico dall’omologo iraniano, Abbas Araghci, con il quale Gil ha discusso dell’escalation in corso nelle acque del mar dei Caraibi. “Il Venezuela ha ricevuto piena solidarietà dal governo della Repubblica islamica dell’Iran, nonché un’offerta di cooperazione in tutti i settori per contrastare la pirateria e il terrorismo internazionale che gli Stati Uniti cercano di imporre con la forza militare”, ha detto il ministro venezuelano. Teheran ha già sostenuto il governo Maduro con l’invio di carburante, cibo e medicinali, mentre solidarietà è stata espressa a Caracas anche da Cina e Russia, storici alleati del Paese.
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