Sì, camminare tra gli alberi fa davvero bene: arriva la terapia forestale!
"Almeno due ore in una foresta hanno un beneficio sulla psiche di una settimana, mentre un week end può dare benefici sulla salute mentale e sulle difese immunitarie, anche per un mese". Lo sostiene Francesco Meneguzzo, curatore insieme a Federica Zabini, di "Terapia Forestale", il primo libro dedicato a questa medicina naturale, nato da una ricerca condotta dal Comitato Scientifico Toscano del CAI insieme all’Istituto per la BioEconomia del CNR e al CERFIT, che spazia dallo studio della tipologia dei composti organici volatili emessi dalla foresta, al loro beneficio testato su gruppi di persone che hanno partecipato a sessioni di "terapia forestale". Nel libro è già pianificata la qualificazione di numerosi rifugi e sentieri, quali Stazioni di Terapia Forestale, sugli Appennini e sulle Alpi. Vengono organizzati week end immersivi, o sessioni di qualche ora, nel verde rigenerante delle foreste, veri centri di aromaterapia naturale. Per citarne alcuni: Il Bosco del Sorriso a Bielmonte, nel cuore dell’Oasi Zegna (in provincia di Biella, Piemonte) propone un cammino esperienziale tra abeti, faggi e le betulle. Il Monte Duro, nel reggiano, dominato dal raro pino silvestre, è uno straordinario generatore di sostanze benefiche e il Bosco di Fai della Paganella, dove è nato il Parco del Respiro, all’interno di una splendida faggeta, in Trentino. Abbiamo importato "la terapia forestale", dal Giappone, dove viene praticata già da diversi anni e prende il nome di Shinrin-yoku (letteralmente, "bagno nella foresta"). Prevede una profonda immersione nella natura attraverso una metodologia esperienziale che stimoli l’attenzione consapevole della mente, dei cinque sensi e delle sensazioni corporee in relazione al contesto naturale della foresta. La pratica guidata include l’ascolto dei suoni di un bosco, il respirarne i profumi e gli oli essenziali rilasciati dagli alberi (fitoncidi), l’osservare la luce e le sfumature dei colori, lo stabilire un contatto con le piante e con la terra. Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato come l’applicazione di questo protocollo sia correlato con la diminuzione della frequenza cardiaca, della pressione sanguigna e dei livelli di cortisolo (ormone dello stress). Allo stesso tempo è stato appurato come la "terapia forestale" permetta di riequilibrare il sistema nervoso autonomo, di migliorare l’umore e di rinforzare il sistema immunitario favorendo la produzione dei linfociti NK (natural killer).
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