Sicilia. La Direzione Investigativa Antimafia confisca bene per 100 milioni di euro

Ago 22, 2024 - 07:01
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Sicilia. La Direzione Investigativa Antimafia confisca bene per 100 milioni di euro

La Direzione Investigativa Antimafia sta eseguendo un provvedimento emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione con il quale è stata disposta la confisca dell’imponente complesso societario e patrimoniale dei congiunti Paratore Antonino e Paratore Carmelo, rispettivamente padre e figlio. I due sono a capo di uno dei gruppi imprenditoriali più importanti della Sicilia orientale, operanti in svariati settori, ma principalmente nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti. Negli anni i congiunti sono riusciti a creare una vera e propria galassia di imprese, diversificando le attività della famiglia con società attive nei servizi di pulizia degli ospedali, nel settore immobiliare e nella gestione di un notissimo stabilimento balneare, sito sul litorale catanese. La certosina indagine avviata nel 2020 dalla D.I.A.– in perfetta sintonia con la Procura distrettuale etnea – ha preso in esame la posizione economica, finanziaria e patrimoniale dei predetti imprenditori, già attinti da indagini penali coordinate dalla Procura etnea, sulla scorta delle quali erano stati tratti in arresto con l’operazione denominata “Piramidi”. Con il provvedimento di confisca, il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione ha riconosciuto il rapporto sussistente da svariati decenni tra i due Paratore e il boss ergastolano Zuccaro Maurizio oggi detenuto presso il carcere di Opera Milano, storico esponente del clan Santapaola-Ercolano, già condannato per l’omicidio di Ilardo Luigi nota “fonte Oriente” ucciso a Catania nel 1996. I Giudici hanno riconosciuto – in linea con l’attività di indagine condotta dalla D.I.A. – che sia stata proprio tale vicinanza l’origine dell’impressionante escalation imprenditoriale di Paratore Antonino e del figlio Carmelo. Le indagini svolte dalla D.I.A. hanno, infatti, passato sotto la lente di ingrandimento ben quaranta anni della loro evoluzione economica ed imprenditoriale. Da umile carpentiere Paratore Antonino è divenuto uno tra i più facoltosi imprenditori siciliani. Il provvedimento di confisca riguarda un patrimonio consistente in n. 14 società di capitali (operanti prevalentemente nei settori della raccolta e trattamento dei rifiuti, nella gestione di stabilimenti balneari, nell’acquisto, nella gestione e nella vendita di immobili), nonché in n.8 fabbricati e in svariati rapporti finanziari, che da oggi è sotto il controllo dello Stato, per un valore complessivamente stimato in oltre 100 milioni di euro. Il Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione – ha altresì irrogato nei confronti di Paratore Antonino e del figlio Carmelo, la misura della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per la durata di anni tre.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv