Social network e schermo incidono sulla crescita e sui comportamenti,

Ott 6, 2023 - 02:28
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Social network e schermo incidono sulla crescita e sui comportamenti,

Social network e schermo incidono sulla crescita e sui comportamenti, soprattutto nei più giovani. Psicoanalisti e psicologi già da alcuni anni,  hanno lanciato l’allarme sulla ridotta capacità di attenzione e concentrazione nei giovani, a causa della costante ed eccessiva esposizione ai flussi di informazioni online. E' quanto riporta il sito web Redattore Sociale.

I dispositivi elettronici sono particolarmente gratificanti per gli adolescenti, rispetto ai bambini e agli adulti, poiché le risposte neurali agli stimoli ambientali sono più marcate e prolungate in adolescenza, tra l’altro, per il maggior rilascio di dopamina, soprattutto quando mediano un'interazione sociale. “L'influenza sui processi psichici, razionali e affettivi, individuali e gruppali, ha bisogno di essere inquadrata in una prospettiva scientifica e multidisciplinare", spiega Adelia Lucattini, componente della Società Psicoanalitica Italiana, “I social media immersivi influenzano i comportamenti in un modo molto più incisivo degli altri mezzi di comunicazione. Per questo, stiamo correndo verso un nuovo umanesimo che va conosciuto e governato". Si sta svolgendo in questi giorni The Innovation Week che culminerà con la Maker Faire Rome, la Fiera delle invenzioni e dei maker, gli  “artigiani tecnologici” del mondo d’oggi. Prosegue Lucattini: “Il Giappone, con il Tokyo Game Show 2023 che si è appena concluso, ha visto la presenza anche di quattro aziende italiane di sviluppatori e di editori di software per videogames. Gli eventi hanno avuto un grande riscontro di pubblico, numerosi gli appassionati del genere e i cosplayers. Si tratta di manifestazioni cariche di positività, che meritano grande attenzione, poiché oltre alle ultime novità, sono in mostra gli aspetti creativi e di pensiero dei creators, insieme al  grande lavoro di squadra necessario per la realizzazione dei videogiochi, alcuni dei quali hanno un dichiarato intento pedagogico e educativo”.

I ragazzi sono grandi utilizzatori di social network, come Instagram, Tik Tok, WhatsApp, YouTube. Comprendere i social media, capaci di innescare azioni collettive positive, con l’estensione della rete amicale e sociale, e negative, è senz’altro importante. Preoccupante, è infatti,  la crescente propagazione di sentimenti distruttivi, come  l’odio e il rancore, tramite il web, da qui la necessità  di comprendere questi fenomeni partendo dai fondamenti scientifici. "Numerosi studi hanno evidenziato che le attività di comunicazione e di intrattenimento online sono particolarmente rilevanti per l’autonomia psicosociale degli adolescenti, poiché sono uno dei fattori che, attualmente, promuovono lo sviluppo dell’identità personale e che attivano la capacità di avviare e mantenere relazioni significative con i coetanei e con i familiari. I social network, se ben utilizzati, hanno un effetto rivitalizzante e stimolante dal punto di vista delle conoscenze e dell’informazione. Il web è una “grande biblioteca” a portata di touch, a cui i ragazzi possono attingere informazioni e materiale di studio, ovunque si trovino. D’altro canto, non possiamo sottovalutare gli effetti negativi. Il fenomeno della Second Screen Tv”, prosegue Adelia Lucattini, “rischia in alcune occasioni di esacerbare i toni che escono dall’ambito di una sana critica per trasformarsi in attacchi personali, con offese e marcata aggressività verbale. Lo stile con cui ci si esprime nelle comunicazioni digitali, improntato alrispetto dell’altro e buona educazione, la ricchezza linguistica che facilita la comprensione soprattutto dei messaggi scritti, sono elementi indispensabili per mantenere e coltivare relazioni e rapporti interpersonali di buona qualità. E non può mai prescindere dal rispetto reciproco. I social hanno trasformato abitudini e  costumi, facendo slittare, pericolosamente la società della comunicazione verso società della conversazione, del pourparler inteso come improvvisazione, superficialità e “frasi fatte”. La semplificazione eccessiva, la frammentazione di frasi e pensieri, la banalizzazione sono una via regia, per l’ideologia e per slogan che si adattano a qualunque contesto,  senza alcun pensiero critico, capacità di riflessione e possibilità di fare le necessarie distinzioni.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv