Social network e schermo incidono sulla crescita e sui comportamenti,
Social network e schermo incidono sulla crescita e sui comportamenti, soprattutto nei più giovani. Psicoanalisti e psicologi già da alcuni anni, hanno lanciato l’allarme sulla ridotta capacità di attenzione e concentrazione nei giovani, a causa della costante ed eccessiva esposizione ai flussi di informazioni online. E' quanto riporta il sito web Redattore Sociale.
I dispositivi elettronici sono particolarmente gratificanti per gli adolescenti, rispetto ai bambini e agli adulti, poiché le risposte neurali agli stimoli ambientali sono più marcate e prolungate in adolescenza, tra l’altro, per il maggior rilascio di dopamina, soprattutto quando mediano un'interazione sociale. “L'influenza sui processi psichici, razionali e affettivi, individuali e gruppali, ha bisogno di essere inquadrata in una prospettiva scientifica e multidisciplinare", spiega Adelia Lucattini, componente della Società Psicoanalitica Italiana, “I social media immersivi influenzano i comportamenti in un modo molto più incisivo degli altri mezzi di comunicazione. Per questo, stiamo correndo verso un nuovo umanesimo che va conosciuto e governato". Si sta svolgendo in questi giorni The Innovation Week che culminerà con la Maker Faire Rome, la Fiera delle invenzioni e dei maker, gli “artigiani tecnologici” del mondo d’oggi. Prosegue Lucattini: “Il Giappone, con il Tokyo Game Show 2023 che si è appena concluso, ha visto la presenza anche di quattro aziende italiane di sviluppatori e di editori di software per videogames. Gli eventi hanno avuto un grande riscontro di pubblico, numerosi gli appassionati del genere e i cosplayers. Si tratta di manifestazioni cariche di positività, che meritano grande attenzione, poiché oltre alle ultime novità, sono in mostra gli aspetti creativi e di pensiero dei creators, insieme al grande lavoro di squadra necessario per la realizzazione dei videogiochi, alcuni dei quali hanno un dichiarato intento pedagogico e educativo”.
I ragazzi sono grandi utilizzatori di social network, come Instagram, Tik Tok, WhatsApp, YouTube. Comprendere i social media, capaci di innescare azioni collettive positive, con l’estensione della rete amicale e sociale, e negative, è senz’altro importante. Preoccupante, è infatti, la crescente propagazione di sentimenti distruttivi, come l’odio e il rancore, tramite il web, da qui la necessità di comprendere questi fenomeni partendo dai fondamenti scientifici. "Numerosi studi hanno evidenziato che le attività di comunicazione e di intrattenimento online sono particolarmente rilevanti per l’autonomia psicosociale degli adolescenti, poiché sono uno dei fattori che, attualmente, promuovono lo sviluppo dell’identità personale e che attivano la capacità di avviare e mantenere relazioni significative con i coetanei e con i familiari. I social network, se ben utilizzati, hanno un effetto rivitalizzante e stimolante dal punto di vista delle conoscenze e dell’informazione. Il web è una “grande biblioteca” a portata di touch, a cui i ragazzi possono attingere informazioni e materiale di studio, ovunque si trovino. D’altro canto, non possiamo sottovalutare gli effetti negativi. Il fenomeno della Second Screen Tv”, prosegue Adelia Lucattini, “rischia in alcune occasioni di esacerbare i toni che escono dall’ambito di una sana critica per trasformarsi in attacchi personali, con offese e marcata aggressività verbale. Lo stile con cui ci si esprime nelle comunicazioni digitali, improntato alrispetto dell’altro e buona educazione, la ricchezza linguistica che facilita la comprensione soprattutto dei messaggi scritti, sono elementi indispensabili per mantenere e coltivare relazioni e rapporti interpersonali di buona qualità. E non può mai prescindere dal rispetto reciproco. I social hanno trasformato abitudini e costumi, facendo slittare, pericolosamente la società della comunicazione verso società della conversazione, del pourparler inteso come improvvisazione, superficialità e “frasi fatte”. La semplificazione eccessiva, la frammentazione di frasi e pensieri, la banalizzazione sono una via regia, per l’ideologia e per slogan che si adattano a qualunque contesto, senza alcun pensiero critico, capacità di riflessione e possibilità di fare le necessarie distinzioni.
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