Taxi, nuovo sciopero all'orizzonte
"In assenza di una formale convocazione che a oggi non è ancora arrivata, sarà inevitabile proclamare un nuovo fermo nazionale del servizio". È quanto dichiarano Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Satam, Tam, Claai, Unione Artigiani, Unione Tassisti d'Italia, Uritaxi, Fast Confal taxi, Unica taxi Cgil, Orsa taxi, Usb taxi, Unimpresa, Sitan/Atn. "In seguito allo sciopero dello scorso 21 maggio, avevamo ottenuto un impegno per un possibile incontro per il prossimo lunedì; nessun segnale in tal senso risulta arrivato", affermano. "In seguito allo sciopero dello scorso 21 maggio, avevamo ottenuto un impegno per un possibile incontro per il prossimo lunedì, al fine di riallacciare un dialogo a livello istituzionale che, dopo l'arrivo in Italia del Vice capo mondiale di Uber, si è purtroppo interrotto", proseguono i sindacati, sottolineando che "nessun segnale in tal senso risulta arrivato e inevitabilmente, con tutte le annesse complicazioni e i certi disagi che ne deriveranno a chi è costretto a vivere in città sempre più congestionate e con un sistema di trasporto pubblico collettivo al collasso, saremo costretti nel rispetto delle regole a proclamare un nuovo fermo". "Le sigle sindacali affermano che "in questo contesto, continuare a ignorare i problemi di un comparto vitale per la mobilità, come quello delle auto bianche che svolgono un servizio a prezzo calmierato a prescindere dalle condizioni del mercato, sempre più schiacciato dall'abusivismo e dall'uso improprio di vetture di noleggio, amplificato ulteriormente dalle piattaforme digitali che grazie ad algoritmi e moltiplicatori tariffari, aggrediscono gli utenti nei momenti di bisogno e conducono una gigantesca azione di dumping verso i lavoratori del settore". "Noi non possiamo più tacere - conclude la nota - e dopo cinque lunghi anni, chiediamo che finalmente si riapra un confronto che porti a un quadro di regole chiare per tutti".
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