Ucraina, i carri armati americani M-1 Abrams finiscono nel pantano
I carri armati M-1 Abrams forniti all’Ucraina dagli Stati Uniti hanno un grande problema che li rende inadeguati al campo di battaglia dell’Europa orientale, specie in vista dei lunghi mesi invernali e primaverili: i mezzi non sarebbero in grado di operare adeguatamente nel fango, non tanto a causa del loro peso elevato (circa 68 tonnellate), ma dei delicati filtri che impediscono al motore di “ingerire” detriti e impurità. Lo scrive la rivista bisettimanale statunitense “Forbes”, ricordando che gli Abrams sono alimentati da una potente turbina a gas da 1.500 cavalli, protetta da grossi filtri che necessitano di pulizia e manutenzione costanti. Come ricorda il settimanale, il problema della manutenzione del motore, e più in generale la complessità della logistica connessa agli Abrams rispetto ai carri armati di fabbricazione europea, era già stata sollevata dal Pentagono, che lo scorso anno aveva esitato prima di autorizzare la fornitura di questi veicoli corazzati all’Ucraina per l’impiego contro l’esercito russo invasore. I filtri degli Abrams devono essere puliti dall’equipaggio ogni 12 ore: in caso contrario, il motore – e potenzialmente la trasmissione – rischiano di subire gravi danni che potrebbero essere riparati solo previo disassemblaggio in strutture specializzate, che si trovano in Polonia. La pulizia dei filtri è una procedura piuttosto complessa da effettuare due volte al giorno, che consiste nell’attivazione di un sistema per espellere l’aria dalla turbina anziché aspirarla, “soffiando” così sporco e detriti dai filtri posizionati sul retro del veicolo. Un altro problema degli Abrams sono i consumi: un Abrams percorre appena 9.5 chilometri al gallone (circa 3,7 litri), che per la verità rappresentano un livello di efficienza piuttosto elevato per la tipologia di motore in questione.
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