Un'Unione più sana per tutti: affrontare le disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria

Lug 25, 2025 - 13:21
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Un'Unione più sana per tutti: affrontare le disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria

Il Comitato Economico e Sociale Europeo,ha emesso un parere che unisce il Pilastro europeo dei diritti sociali e il programma EU4Health, sollecitando un approccio sanitario comune, trasparente e inclusivo volto a eliminare ostacoli economici, geografici o sociali all’accesso alle cure. Il CESE afferma che la sanità è un diritto fondamentale, non un privilegio, richiedendo agli Stati membri di investire in strutture pubbliche e di definire responsabilità chiare per garantire assistenza tempestiva e di qualità a tutti. Evidenzia la disparità crescente nei bisogni sanitari insoddisfatti, soprattutto tra persone con redditi bassi, anziani e disabili, e mette in guardia dal peggioramento di tali disuguaglianze senza interventi mirati. Tra le raccomandazioni principali vi sono la riduzione o copertura dei costi sanitari per le famiglie vulnerabili, il rafforzamento della protezione sociale, l’investimento nella forza lavoro medica e nelle infrastrutture, e lo scambio sistematico di buone pratiche tra paesi. Il Comitato propone inoltre una "garanzia europea per l’assistenza" per assicurare a tutti i residenti servizi sanitari e assistenziali accessibili, affrontando criticità come carenza di personale e differenze regionali. Pur riconoscendo che la sanità resta una competenza nazionale, il CESE chiede un ruolo attivo dell’UE: integrare le disuguaglianze nell’agenda di EU4Health, predisporre linee guida comunitarie per superare le barriere e monitorare concretamente l’effettiva applicazione del Pilastro sociale, coinvolgendo società civile e parti sociali in tutte le fasi delle politiche sanitarie. Con queste proposte, il Comitato Europeo sottolinea che solo con politiche inclusive, investimenti mirati e partecipazione collettiva l’UE potrà rendere concreto il diritto alla salute per tutti.

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Filippo Giuffrida Ha cominciato la sua carriera giornalistica nel 1982, come giornalista presso Radio Riviera Tre. Dal 1989 collabora con Radio One e con l'agenzia stampa Hi News. Nel 1994 si è trasferito a Bruxelles come corrispondente per l'agenzia L’Altra News. Nel 2003 ha fondato l'agenzia stampa DSPRESS ed è stato nominato Redattore capo della rivista L'Incontro, nel 2010 ha assunto la direzione del periodico mensile La Lettre B. Direttore dell'Istituto Europeo di Studi Giuridici e di Comunicazione, dal febbraio 2019 è il corrispondente da Bruxelles dell'agenzia giornalistica 9 Colonne, diretta da Paolo Pagliaro. Membro fondatore di ITACA, è il direttore di RadioCom.tv, la prima web-radio in lingua italiana destinata alle comunità italiane all'estero, un progetto sostenuto dal Ministero degli Esteri. Nel 2013 ha vinto il Michel Vanderborght Award nella categoria giornalismo e nel 2020 ha vinto il Radnoty Award nella categoria giornalismo. È uno degli autori del libro "Lettere dall'Europa" e degli editorialisti del periodico quindicinale Patria Indipendente. Filippo Giuffrida è il pronipote dello scrittore e giornalista Leonida Rèpaci e del giornalista e politico Ottavio Pastore, che fu il primo direttore de l'Unità. Ex Presidente del Comitato Provinciale dell'ANPI del Belgio, è il Vicepresidente della FIR, Federazione Internazionale dei Resistenti.