Un'Unione più sana per tutti: affrontare le disuguaglianze nell'accesso all'assistenza sanitaria
Il Comitato Economico e Sociale Europeo,ha emesso un parere che unisce il Pilastro europeo dei diritti sociali e il programma EU4Health, sollecitando un approccio sanitario comune, trasparente e inclusivo volto a eliminare ostacoli economici, geografici o sociali all’accesso alle cure. Il CESE afferma che la sanità è un diritto fondamentale, non un privilegio, richiedendo agli Stati membri di investire in strutture pubbliche e di definire responsabilità chiare per garantire assistenza tempestiva e di qualità a tutti. Evidenzia la disparità crescente nei bisogni sanitari insoddisfatti, soprattutto tra persone con redditi bassi, anziani e disabili, e mette in guardia dal peggioramento di tali disuguaglianze senza interventi mirati. Tra le raccomandazioni principali vi sono la riduzione o copertura dei costi sanitari per le famiglie vulnerabili, il rafforzamento della protezione sociale, l’investimento nella forza lavoro medica e nelle infrastrutture, e lo scambio sistematico di buone pratiche tra paesi. Il Comitato propone inoltre una "garanzia europea per l’assistenza" per assicurare a tutti i residenti servizi sanitari e assistenziali accessibili, affrontando criticità come carenza di personale e differenze regionali. Pur riconoscendo che la sanità resta una competenza nazionale, il CESE chiede un ruolo attivo dell’UE: integrare le disuguaglianze nell’agenda di EU4Health, predisporre linee guida comunitarie per superare le barriere e monitorare concretamente l’effettiva applicazione del Pilastro sociale, coinvolgendo società civile e parti sociali in tutte le fasi delle politiche sanitarie. Con queste proposte, il Comitato Europeo sottolinea che solo con politiche inclusive, investimenti mirati e partecipazione collettiva l’UE potrà rendere concreto il diritto alla salute per tutti.
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