Usa: la stazione radio 'Voice of America' spenta per la prima volta dopo 83 anni

Mar 18, 2025 - 06:17
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Usa: la stazione radio 'Voice of America' spenta per la prima volta dopo 83 anni

Il direttore della stazione radio “Voice of America”, Michael Abramowitz, ha riferito che più di 1.300 tra giornalisti, produttori e membri del personale di supporto dell’azienda sono stati messi in congedo forzato. Anche la redazione ucraina della testata ha sospeso le trasmissioni, come confermato dall’ex giornalista di “Voice of America” Ostap Yarysh. “Praticamente tutti quelli che conosco a ‘Voice of America’, appartenenti a diversi servizi linguistici, hanno ricevuto oggi e-mail che comunicavano il loro congedo a tempo indeterminato. Questo significa che da ora in poi ‘Voice of America’, che trasmette in 49 lingue in tutto il mondo, sospende le sue attività”, ha scritto Yarysh il quale aveva già riferito di essere stato colpito dai tagli effettuati dall’amministrazione del presidente Donald Trump sotto la direzione del Dipartimento per l’ottimizzazione del governo (Doge), guidato da Elon Musk. Il 14 marzo Trump ha firmato un decreto con cui ha ordinato all’Agenzia statunitense per i media globali e ad altre sei agenzie di ridurre al minimo le loro attività. Sono state chiuse, oltre a “Voice of America”, anche le emittenti “Radio Free Europe” e “Free Asia”, facenti parte della stessa agenzia mediatica, finanziata con fondi federali, l’Agenzia Usa per i media globali (Usagm, fino al 2018 conosciuta come Broadcasting board of governors). Inizialmente l’amministrazione del presidente Donald Trump aveva intrapreso passi per riorganizzare i media statali, cercando di cambiare la loro linea editoriale e abbandonare la promozione dell’agenda “liberale”. Nel dicembre scorso, Kari Lake, nota per le sue posizioni conservatrici e per la critica alla politica estera degli Stati Uniti, inclusa l’assistenza all’Ucraina, è stata nominata alla guida di “Voice of America”. Tuttavia, la sua nomina ha incontrato resistenza da parte del personale del network. I dipendenti si sono rifiutati di modificare la linea editoriale e di assumere giornalisti con idee di destra, portando a conflitti tra la redazione e la nuova dirigenza. In risposta, l’amministrazione ha deciso di ridurre i finanziamenti e il personale. Ieri, 15 marzo, oltre 1.300 dipendenti di “Voice of America” sono stati posti in congedo amministrativo indefinito, fermando di fatto tutte le attività dell’emittente. Allo stesso modo sono stati interrotti i finanziamenti a “Radio Free Europe” e “Radio Free Asia”. La prima delle due, in particolare, svolse un ruolo significativo nel corso della Guerra fredda, diffondendo un’informazione libera in tutte le lingue dei Paesi di quello che allora era il Patto di Varsavia: il blocco comunista dell’Unione Sovietica e dell’Europa centro-orientale.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv