Venezuela: Machado afferma di essere in clandestinità, 'temo per la mia vita'
La leader di opposizione in Venezuela, Maria Corina Machado, ha affermato di essere in clandestinità e di temere per la propria incolumità, perché potrebbe essere arrestata in qualsiasi momento. Lo ha detto in un editoriale pubblicato su “Wall street journal”. “Scrivo dalla clandestinità, temendo per la mia vita, la mia libertà e quella dei miei compatrioti che affrontano la dittatura diretta da Nicolas Maduro”, si legge all’inizio dell’articolo, che si intitola “Posso provare che Maduro è stato sconfitto”. Nel testo, Machado afferma che Maduro ha perso in tutte le 24 entità federali del Paese e che a Edmundo Gonzalez Urrutia – il candidato di opposizione – sono andati il 67 per cento dei voti, contro il 30 per cento ottenuto da Maduro. Nell’editoriale, Machado afferma anche che da molto tempo alcuni sostenitori del “chavismo” non erano più favorevoli al regime di Maduro e desideravano un cambiamento. Inoltre, Machado rivolge un appello alla comunità internazionale perché “supporti la causa democratica venezuelana”. Nel testo, poi, Machado torna sulla persecuzione che ha portato lei e i suoi alleati alla clandestinità, e ricorda la “brutalità” con cui Maduro ha risposto alle proteste, con la morte di almeno 20 persone e oltre mille arresti. “La maggior parte della mia squadra è in clandestinità, e il personale di sette missioni diplomatiche è stato espulso”, scrive Machado. “La comunità internazionale deve decidere se tollera la un governo illegittimo con una frode chiaramente dimostrabile. La repressione deve terminare immediatamente, per arrivare a un negoziato che faciliti la transizione democratica”, conclude Machado.
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