Zelenskty: 'Nessuno crede nella nostra vittoria'

Nov 3, 2023 - 04:30
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Zelenskty: 'Nessuno crede nella nostra vittoria'

"Nessuno crede nella nostra vittoria come ci credo io, nessuno". Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non nasconde, parlando con il settimanale americano Time, di essere stanco di continuare a convincere gi alleati che, con il loro aiuto, l'Ucraina potrà sconfiggere la Russia. Uno sforzo che "toglie tutta l'energia, la forza, toglie così tant di tutto", dice ancora il presidente ucraino che, a 20 mesi dall'inizio dell'invasione russa, deve fare i conti con un quinto del territorio ucraino occupato, decine di migliaia di civili e militari uccisi.

Ma Zelensky teme soprattutto il fatto che la mobilitazione internazionale a sostegno di Kiev di sta facendo più debole: "La cosa più paurosa è che una parte del mondo si è abituata alla guerra in Ucraina - afferma- la stanchezza per la guerra di diffonde come un'onda, lo vediamo negli Stati Uniti, in Europa". Una percezione ovviamente aumentata nettamente da quando è esploso il nuovo drammatico conflitto in Medio Oriente.

Time ha realizzato l'intervista dopo la visita di Zelensky a Washington, durante la quale il presidente ucraino ha ricevuto una tiepida accoglienza dalla maggioranza repubblicana alla Camera che gli ha negato la possibilità di parlare al Congresso. E fonti della presidenza ucraina non hanno nascosto "la rabbia" di Zelensky, noto per il suo ottimismo, la sua capacità di alleggerire con una battuta anche le riunioni del gabinetto di guerra. 

"Ora entra, ascolta gli aggiornamenti, dà ordini e se ne va", rivelano suoi collaboratori, spiegando che il presidente ucraino si sente tradito dai suoi alleati, lasciato senza i mezzi per vincere la guerra.

Questo non significa che abbia cambiato idea riguardo alla sua ferma convinzione nella vittoria finale, una convinzione quasi messianica: "illude se stesso, stiamo esaurendo le opzioni, non stiamo vincendo, ma provate da dirglielo", confessa a Time uno degli stretti collaboratori spiegando che la possibilità di negoziati di pace rimane un tabù per Zelensky e anche per la popolazione ucraina.

Zelensky si dice contrario anche ad una tregua temporanea: "Per noi questo significherebbe lasciare questa ferita aperta per le generazioni future - ha dichiarato a Time - rinvierebbe solo l'esplosione". E ribadisce il pericolo che una vittoria della Russia non si fermerebbe in Ucraina: "da tempo vivo con questa paura - afferma - una terza guerra mondiale potrebbe iniziare in Ucraina, continuare in Israele, e muoversi in Asia e poi esplodere da qualche altra parte".

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv