A nuoto da Dakar all’isola di Goreé contro la schiavitù
Seicentocinquanta nuotatori, amatori e professionisti, hanno reso omaggio alle vittime della schiavitù coprendo con le loro bracciate i cinque chilometri che separano la capitale senegalese Dakar dall’isola di Goree, che fu base della tratta delle persone attraverso l’Atlantico. La traversata, della quale riferisce l’Agence de Presse Senegalaise (Aps), si è tenuta domenica con lo slogan “Nuotare ci unisce”. A raggiungere per primi il traguardo sono stati Ousseynou Diop, per gli uomini, e Aissatou Ndiaye, per le donne. Sin dalla sua prima edizione nel 1985, la manifestazione si propone di ricordare chi si tuffò in mare cercando di fuggire e ribellandosi alla riduzione in schiavitù. Tra il XV e il XIX secolo, Goree fu il principale centro della tratta degli esseri umani dalla costa occidentale dell’Africa. Nell’isola, che si trova di fronte a Dakar, ancora oggi colpisce il contrasto tra i quartieri destinati agli schiavi in partenza per le Americhe e le ville eleganti dei trafficanti.
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