A Milano, DOREMIFASUD 2025: Incontri musicali sulle rotte del Mediterraneo
Il C.I.Q. Centro Internazionale di Quartiere di Milano ospita l’ottava edizione di DOREMIFASUD, il festival che da anni racconta le infinite sfumature della musica migrante e meticcia. Un viaggio musicale che, di edizione in edizione, ha dato voce ad artisti provenienti da ogni angolo del mondo, capaci di intrecciare suoni e tradizioni per creare un linguaggio universale, senza confini e senza barriere. Quest’anno, il festival abbraccia un tema antico e attuale allo stesso tempo: il Mediterraneo. Mare di incontri e scontri, culla di civiltà, crocevia di commerci e culture, il Mediterraneo è stato per secoli un ponte tra popoli, un tessuto connettivo tra Oriente e Occidente, tra Nord e Sud. Oggi, tuttavia, il suo nome richiama alla mente anche immagini drammatiche: i naufragi, le fughe disperate, le rotte pericolose percorse da uomini e donne in cerca di una vita migliore. Può ancora essere il mare che unisce? Può tornare a essere quello che i Greci chiamavano “pontòs”, una parola che condivide la stessa radice di “ponte” e che in origine significava passaggio, legame, connessione? DOREMIFASUD 2025 non pretende di rispondere a questa domanda con analisi politiche o sociologiche, ma sceglie di farlo attraverso la musica. Perché la musica, con la sua capacità di mescolare stili, lingue e tradizioni, è da sempre il più potente strumento di dialogo e di incontro tra i popoli. Proprio come il Mediterraneo, la musica mediterranea è il frutto di una storia di scambi, influenze e contaminazioni. Dai canti sefarditi ai ritmi arabi-andalusi, dalle melodie ottomane alla tradizione popolare del Sud Italia, fino alle vibrazioni balcaniche e ai suoni della diaspora, il festival propone una navigazione sonora tra le diverse sponde del Mare Nostrum, alla scoperta di artisti che fanno dell’incontro la loro cifra stilistica. DOREMIFASUD 2025 invita il pubblico a lasciarsi trasportare lungo queste rotte musicali, a perdersi tra suoni antichi e moderni, a scoprire la bellezza dell’ibridazione culturale. Un viaggio che, pur nella sua inevitabile limitatezza, speriamo possa essere significativo e, naturalmente, indimenticabile.
Qual è la tua reazione a questa notizia?