A Roma pietre d'inciampo per i palestinesi
Cinquanta pietre d'inciampo con i nomi di vittime palestinesi, posizione davanti alla sede dell'Unhcr a Roma, in occasione del Giorno della Memoria. È la provocatoria iniziativa di alcuni attivisti romani, che stamattina hanno dato vita all'installazione artistica “come pietra viva” in via Leopardi, di fronte alla sede dell'agenzia Onu per i rifugiati: cinquanta pietre d'inciampo, simili a quelle installate in Europa in prossimità delle abitazioni delle vittime del nazifascismo, che, spiegano gli attivisti "ci ricordano il genocidio in corso in Palestina, perpetrato da Israele con la complicità dei paesi occidentali. Gli stessi che domani commemoreranno la Giornata della Memoria".
Nel Giorno della Memoria, spiegano gli attivisti "ricordiamo l'Olocausto, affinché quello che è successo alla popolazione ebraica non accada più. Allora successe nell’indifferenza, come in Bosnia, Rwanda, Sudan, Congo e come oggi in Palestina. È necessario ricordare ciò che è accaduto ieri, quanto è doveroso agire e mobilitarsi per ciò che accade oggi. È questo il senso Le pietre d'inciampo riportano alcuni dei nomi delle oltre 25mila vittime di Gaza. Un elenco infinito in una guerra "senza rifugiati". La Striscia, infatti, è una prigione a cielo aperto, che vive ogni giorno sotto le bombe di Israele. Colma di persone nate già profughe, che non hanno la possibilità di scappare né di difendersi".
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