Attori di Hollywood in sciopero, saltano le trattative di 'pace'
Le trattative tra gli studios di Hollywood, gli streamer e gli attori in sciopero da settimane si sono bloccate nuovamente facendo tramontare la speranza che l'industria cinematografica possa tornare nuovamente a pieno ritmo di lavoro.
L'Alleanza dei produttori cinematografici e televisivi che rappresenta le aziende del settore dell'intrattenimento tra cui Netflix, Disney, Warner Bros. Discovery, NBC Universal di Comcast, Amazon e altri ha dichiarato che la nuova proposta della Screen Actors Guild, il sindacato degli attori, "creerebbe un onere economico insostenibile" di circa 800 milioni di dollari all'anno.
Se un accordo con gli attori non verrà raggiunto entro la fine di ottobre, probabilmente non sarà possibile salvare la stagione televisiva 2023-24 e ci sarà il caos sulla produzione cinematografica del prossimo anno. Il sindacato degli attori chiede aumenti significativi delle royalties dello streaming internazionale e contributi sostanziali ai piani pensionistici.
Intanto al picchetto degli attori davanti agli studios, si sono aggiunti anche i membri del sindacato degli scrittori.
"C'è un po' di rabbia, c'è un po' di frustrazione, ma c'è molta speranza che esce qui al picchetto", dice l'attore Romel De Silva, membro dal 2012, fuori dai Paramount Studios. “È importante per noi essere qui ogni giorno e dimostrare loro che non ci tireremo indietro”.
"Ho sempre visto persone del SAG al picchetto con noi, e ora che noi scrittori abbiamo raggiunto un accordo trovo sia giusto sostenerli", spiega Tommy Pico, membro del sindacato scrittori.
“Questa storia potrebbe finire anche adesso. Gli studios ne hanno la possibilità. Sembra un gioco di potere. Non dovevano sospendere i negoziati. Potrebbe finire oggi. Potrebbe finire lunedì. Potrebbe essere già tutto finito. Sono loro che stanno trascinando questa storia”.
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