Bagno solo dopo 3 ore, il mare disinfetta, le carote accelerano l’abbronzatura

Lug 21, 2024 - 07:09
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Bagno solo dopo 3 ore, il mare disinfetta, le carote accelerano l’abbronzatura

“Non puoi fare il bagno dopo mangiato, aspetta tre ore” – “Buttati in mare che l’acqua disinfetta” – “Mangia le albicocche, così ti abbronzi di più” Sono solo alcune delle credenze estive tramandate da generazioni in Italia. Viaggiano veloci tra un ombrellone e l’altro, tra leggenda e realtà, come raccontano anche Vic e Marisa nella puntata del 18 luglio 2024. A diffonderle gruppi coesi di nonni, zii, e genitori cresciuti a laro volta con gli stessi avvertimenti. Ora, una ricerca di Human Highway commissionata da Assosalute, l’Associazione nazionale farmaci di automedicazione, prova a fare chiarezza sui sempreverdi miti estivi degli italiani al mare, dai tempi di digestione alla giusta protezione solare. A commentare lo studio il Professore Claudio Cricelli, Presidente Emerito della S.I.M.G. (Società Italiana di Medicina Generale e Cure Primarie). Tra i consigli più dispensati al mare, al lago, in piscina, insomma, in ogni luogo di balneazione, c’è sicuramente quello di non fare il bagno dopo mangiato per almeno tre ore. Il rischio, a dire delle mamme, è quello di bloccare la digestione rischiando così di annegare, ma è vero? Dal punto di vista fisiologico, il mito estivo ha fondamento: durante la digestione il sangue viene dirottato verso lo stomaco, di conseguenza svolgere un qualsiasi tipo di attività sportiva moderata o intensa potrebbe interrompere il processo. Tuttavia, questo non è in alcun modo collegato al rischio di annegare, così come – sempre dal punto di vista scientifico – non trova riscontro nemmeno la regola delle tre ore prima di fare un bagno. Il suggerimento resta comunque quello di evitare pasti abbondanti e molto calorici, preferendo snack meno elaborati e più leggeri. Come spiega al Messaggero il Medico Claudio Cricelli: Un succo di frutta si digerisce in 20 minuti, per frutta e verdura cruda bastano 30-40 minuti. Carboidrati, latte, formaggi freschi, pesce richiedono un’ora. Al contrario, sarà meglio evitare carne e formaggi stagionati che richiedono dalle 4 alle 5 ore per essere digeriti. Ultima attenzione da seguire è la temperatura dell’acqua: tuffarsi in acque molto fredde, pensiamo a quelle dei laghi di montagna, a prescindere dal pranzo, potrebbe causare una congestione con crampi allo stomaco, sudorazione fredda, nausea, fino anche all’arresto cardiaco e alla perdita di coscienza, rischiando l’annegamento. Dunque, prima di tuffarsi, soprattutto se si è stati al sole e si è molto accaldati, è consigliabile bagnare i polsi, le braccia, il collo e immergersi molto gradualmente. Passiamo alla seconda leggenda estiva più famosa: in caso di ferite, va bene disinfettare con l’acqua di mare? Solo se è pulita e senza sabbia, altrimenti molto meglio l’acqua dolce. Poi la ferita va disinfettata e coperta. Anche il metodo casalingo dell’urina sulle punture di medusa o di tracina sarebbe solo un mito. L’esperto precisa: Non è un rimedio efficace, così come non è utile applicare ghiaccio sulla zona interessata. Cosa fare, quindi, in caso di puntura di medusa o di tracina in spiaggia? Il suggerimento è di lavare con acqua di mare la zona colpita, rimuovendo eventuali tentacoli e/o spine con l’aiuto di una pinzetta. A questo punto è bene immergere o lavare la ferita con acqua calda (dai 40 ai 45° circa) per almeno mezz’ora: il caldo snatura il veleno, riducendo così il dolore. Trascorso il tempo necessario, procedere con l’applicazione di una crema antinfiammatoria. L’ultimo mito estivo preso in esame dalla ricerca riguarda il sole: esistono davvero cibi che accelerano l’abbronzatura? Qui, sembra esistere un fondo di verità: una dieta ricca di frutta e verdura, soprattutto di alimenti che contengono beta-carotene, favorisce la produzione di melanina e, dunque, l’abbronzatura: Il beta carotene è presente nelle carote e nella frutta e verdura di colore giallo o rosso, come albicocche, pomodori, cocomero, melone, peperoni. Ovviamente, resta fondamentale proteggersi adeguatamente dai raggi del sole, per prevenire foto-invecchiamento, macchie e tumori della pelle: È sempre necessario proteggersi con una crema con filtro solare adeguato al fototipo, da mettere almeno mezz’ora prima dell’esposizione e da riapplicare dopo aver fatto il bagno, anche se il prodotto è waterproof. Il fattore 30 blocca il 96,7% dei raggi UVB, mentre il fattore 50 ne blocca il 98% ed è particolarmente adatto alle pelli più sensibili.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv