Benjamin Netanyahu: 'La guerra richiederà molti altri mesi'
La guerra in corso nella Striscia di Gaza “richiederà molti altri mesi”. Lo ha dichiarato oggi il primo ministro di Israele, Benjamin Netanyahu, in vista del voto del governo su emendamenti alla finanziaria 2024. Ricordando che sono trascorsi 100 giorni dall’attacco del movimento islamista Hamas del 7 ottobre, Netanyahu ha affermato che metà degli ostaggi sono stati riportati indietro e “non ci arrendiamo con nessuno. Stiamo facendo di tutto per riportare a casa tutti, nessuno escluso”. Nelle mani di Hamas vi sono ancora circa 130 ostaggi. E’ chiaro “che dobbiamo gestire questa guerra. Ci vorranno molti altri mesi. Pertanto oggi presentiamo un bilancio di guerra”, ha aggiunto. Netanyahu ha concluso dicendo che intende approvare l’emendamento al bilancio entro un giorno, “massimo 24 ore. Sono pronto a restare qui tutto il tempo necessario, se sarà possibile stasera finiremo tutto. Porteremo allo Stato di Israele un bilancio che ci promette sicurezza e futuro”. Il movimento islamista palestinese Hamas “sta cercando di incitare gli animi in Cisgiordania e Israele deve adottare misure per impedirlo rafforzando l’Autorità nazionale palestinese”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, secondo cui Hamas vuole collegare Gaza con la Cisgiordania. “Dobbiamo prevenire tutto ciò e affrontare la questione dei lavoratori e del denaro”, ha aggiunto, sottolineando che “potrebbe danneggiare la nostra capacità di raggiungere i nostri obiettivi di guerra”. Gallant si riferisce alle proposte per consentire ai lavoratori palestinesi della Cisgiordania di rientrare in Israele per lavorare, così come ai fondi fiscali congelati che Israele raccoglie per l’Autorità nazionale palestinese, questioni che sono state molto controverse nel governo dall’inizio della guerra. Il ministro ha aggiunto l’auspicio che “il governo accetti la posizione delle Forze di difesa israeliane (Idf) e dello Shin Bet su tutto ciò che è connesso ai lavoratori e al denaro. Lo dirò nel modo più chiaro possibile: una forte Autorità nazionale palestinese è nel migliore interesse per la sicurezza di Israele”.
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