Firenze, targa 70 anni Nuti a casa sbagliata, no dove nacque

Francesco Nuti avrebbe compiuto 70 anni. È stato uno degli attori, registi e sceneggiatori più importanti e apprezzati del panorama italiano. Così Firenze, la città in cui è nato e che è stata spesso protagonista dei suoi film, ha deciso di omaggiarlo con una targa in suo onore. Da qua, è nato un “dibattito” relativo ad un errore sul luogo d’affissione della targa, ma facciamo chiarezza. Il Comune di Firenze ha affisso la targa questa mattina, alla presenza della sindaca Sara Funaro, l’assessora alla toponomastica Caterina Biti, l’assessore alla cultura Giovanni Bettarini e il presidente del Quartiere 1 Mirco Rufilli, in via Sant’Antonino 23 come “luogo dove nacque l’attore”. Francesco Nuti, è nato il 17 maggio 1955 a Firenze ma non in via Sant’Antonino bensì in via Rinuccini 14. Si tratta di un “errore” commesso in buona fede, perché quella di via Rinuccini era la casa della nonna mentre quella di via Sant’Antonino era la residenza di famiglia. Sulla vicenda si è espressa anche Ginevra Nuti, figlia del regista scomparso il 12 giugno 2023. “Oggi mio padre avrebbe compiuto 70 anni e Firenze ha scelto di ricordarlo pubblicamente. Per me questo conta più di qualsiasi indirizzo, via o civico – afferma Ginevra Nuti – Ringrazio di cuore la sindaca Funaro, gli assessori Biti e Bettarini e, in particolare, Mirco Rufilli che si è impegnato con sensibilità e rispetto fin dal primo momento. Francesco era un uomo di cuore, ironia e poesia. È nato in una casa piena d’amore, è cresciuto tra Firenze e prato, ma ha vissuto, e continuerà a vivere, nel cuore di chi lo ha seguito, amato e ascoltato”. “So bene com’è nata questa piccola confusione: mio padre nacque in casa, in via Rinuccini, dove viveva la famiglia di mia nonna all’epoca, ma mio nonno ne registrò la nascita all’anagrafe indicando l’indirizzo di via Sant’Antonino 23, che era la residenza della famiglia. Se c’è stato un errore, è nato in buona fede dal nonno, come succedeva spesso in quegli anni – spiega Ginevra Nuti - Ridurre la sua memoria a una polemica su un indirizzo rischia di farci perdere di vista il senso profondo di questo gesto: quella di oggi è una targa, sì. Ma è anche un segno, un riconoscimento, un atto d’amore collettivo. Mio padre non è mai stato definibile da un indirizzo. Era un artista che abitava l’anima delle persone, che entrava nelle case attraverso lo schermo, le sale, la musica. Grazie Firenze. Oggi è una giornata bellissima".
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