Bologna, Botte e insulti agli immigrati - Il sindaco Lepore 'Qui siete a casa'
«Vogliamo dare un segnale chiaro: episodi come quello che ci hanno raccontato oggi non devono accadere e non possono lasciarci indifferenti come comunità. Bologna è casa loro». Lo hanno ribadito il sindaco Matteo Lepore e la vicesindaca Emily Clancy durante l'incontro in Comune con la famiglia di origine senegalese vittima di un'aggressione a sfondo razziale in zona Corticella a Bologna. Qualche giorno fa Nabu Dieng, in Italia da 25 anni, il marito e i due figli di 9 e 18 anni sono stati offesi e presi di mira da un gruppo di persone dopo aver parcheggiato l'auto davanti a un circolo della periferia. La donna, avendo paura dei cani e vedendone due liberi, ha chiesto ai padroni di legarli. Quando uno dei cani le si è avvicinato, Nabu ha cominciato a urlare. Il marito ha insistito perché venissero tenuti al guinzaglio. A quel punto sono cominciate le offese, poi spintoni e pugni: «Non è casa vostra, perché siete dei n***i di m***a». Tutto è stato ripreso con il cellulare. —
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