Christian Faggiotto si laurea con una tesi sul granchio blu

Ago 27, 2023 - 12:35
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Christian Faggiotto si laurea con una tesi sul granchio blu

Salito recentemente alla ribalta della cronaca per la sua pericolosità in ambiente marino, il granchio blu, come racconta il Corriere delle Alpi, è stato oggetto di una tesi di laurea, un anno fa, di un 22enne sandonatese. Quando ancora l’argomento era riservato ai pochi esperti e ancora non era oggetto di discussioni e dibattiti in Veneto come in Italia, questo giovane studente del basso Piave ne aveva intuito la pericolosità e vicina invasione. Christian Faggiotto non ha dubbi: «Non ha veri predatori, possiamo solo pescarlo e fare attenzione alle acque di zavorra delle navi, servono anche piani di intervento seri per cercare di fermarlo».

Laureato in Scienze biologiche a Ferrara, aveva messo il Callinectes sapidus al centro di uno studio approfondito che suggeriva un piano di contenimento urgente per fermare la proliferazione oggi apparentemente infinita. Curiosità vuole che suo zio, Giuseppe Faggiotto, anche lui sandonatese e gestore del noto Caffè degli Specchi a Trieste, oltre che del ristorante Tommaseo e la Bomboniera, in questi giorni abbia riempito proprio di granchi blu gli acquari del ristorante triestino nella omonima piazza Tommaseo. Sono pronti per essere cucinati al salto per chi li desiderasse. «La gente sta imparando a conoscerli», dice Faggiotto, «e inizia a chiederli assieme ad altri crostacei. Per questo motivo li abbiamo esposti nei nostri acquari».

«Il granchio blu», spiega il neo dottore «è un una specie alloctona di crostaceo originario della costa atlantica americana, capace di recare danni ingenti a ecosistemi e attività socio economiche. La specie è stata introdotta nel Mar Mediterraneo a partire dalla metà del secolo scorso e si ritiene che il vettore di introduzione sia stata l’acqua di zavorra di alcune navi. «Il Callinectes sapidus» prosegue il biologo, «è un granchio di notevoli dimensioni, che abita estuari e acque costiere poco profonde. È una specie che tollera ampie escursioni di temperatura e che presenta un marcato dimorfismo sessuale. La sua dieta è onnivora ed è composta prevalentemente da gasteropodi, bivalvi, crostacei, piccoli pesci e piante. Il suo ciclo biologico comincia in acque ad alta salinità, caratteristica necessaria per la schiusa delle uova. Una volta che questa è avvenuta, le larve vengono trasportate al largo dalle correnti, dove si accrescono. In seguito, questi si spostano verso la costa e qui mutano fino ad otto volte prima di diventare giovani e poi adulti».

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv