Cin, ora in regola l’87% di tutte le strutture italiane

Mag 15, 2025 - 00:04
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Cin, ora in regola l’87% di tutte le strutture italiane

“Uno strumento efficace e uniforme per i Comuni, che garantisce trasparenza e controllo”. Così, in una recente intervista, il ministro del Turismo Daniela Santanchè definisce il Cin, il Codice identificativo nazionale che punta a contrastare l’evasione nell’intero settore dell’hospitality, dal momento che è obbligatorio per tutte le unità immobiliari destinate a contratti di locazione turistica e strutture alberghiere ed extralberghiere.

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Dopo un’iniziale lentezza nel recepire la nuova normativa - a fine 2024, secondo i dati del Ministero del Turismo, era in regola solo il 60% circa delle strutture censite, tre su cinque in Italia - ora il numero di Cin rilasciati sta aumentando gradualmente tanto che, sempre in base ai dati del Ministero del Turismo, a oggi su 642.006 strutture registrare i Cin rilasciati sono stati 558.769, pari all’87,03% del totale.

La classifica delle regioni

La regione più virtuosa è la Basilicata, dove addirittura il 96,85% delle strutture è in possesso del Cin, seguita dalla Valle d’Aosta con il 93,47%, incalzata da vicino dal Veneto con il 93,45%. Bene anche l’Emilia Romagna, dove risultano in possesso del Cin 21.373 strutture su un totale di 23.253, pari al 91,92%. Ottimi anche i dati della Campania, con uno share di strutture a norma del 91,02%, e di Sicilia e Sardegna, entrambe all’89,22%.

Al fondo della classifica troviamo, invece, il Friuli Venezia Giulia con un tasso del 76,14%.

Il Codice identificativo nazionale va richiesto al Ministero del Turismo, che lo assegna mediante procedura automatizzata e su istanza del locatore o della struttura ricettiva, ed è da utilizzare per la pubblicazione degli annunci e per l’esposizione all’esterno delle strutture e degli immobili.

La banca dati delle strutture ricettive è diventata operativa dal 3 settembre 2024 con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’avviso di entrata in funzione. Dopo un periodo transitorio, le regole legate al Codice Identificativo Nazionale sono entrate pienamente in vigore dal 1° gennaio 2025.

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Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv