Cittadinanza: per il CGIE il Decreto del Governo viola i principi di uguaglianza e irretroattività

Ago 4, 2025 - 13:40
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Cittadinanza: per il CGIE il Decreto del Governo viola i principi di uguaglianza e irretroattività

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha espresso il proprio parere formale e obbligatorio sul DDL 1450/2025 “Disposizioni in materia di cittadinanza”, assegnato alla Commissione Affari costituzionali del Senato. Il parere prende le mosse dall’ordine del giorno approvato dall’Assemblea Plenaria del CGIE dello scorso giugno e rappresenta una risposta articolata e critica al Decreto Legge 36/2025, poi convertito nella Legge 74/2025, anche sulla scorta delle significative aperture del Presidente della Repubblica e del Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale alle modifiche proposte dal Consiglio Generale. Frutto di una profonda analisi e sintesi delle istanze pervenute dalle comunità italiane all’estero, preoccupate e disorientate per i nuovi criteri introdotti in materia di cittadinanza iure sanguinis, il documento evidenzia come il disegno di legge introduca elementi discrezionali, quali la residenza del genitore o l’esclusività della cittadinanza italiana, che snaturano il principio originario della trasmissione del diritto per discendenza. Tra le principali criticità evidenziate, spicca la previsione di una scadenza retroattiva al 27 marzo 2025 per far valere un diritto ritenuto imprescrittibile dalle Sezioni unite della Corte di Cassazione nella sentenza n. 25317/2022. Tale norma, secondo il CGIE, viola i principi di uguaglianza e irretroattività sanciti dalla Costituzione italiana. Allo stesso modo, la preclusione dell’automatismo rispetto al riconoscimento per i nati all’estero con doppia cittadinanza trasforma un valore riconosciuto in un disvalore che comporta la perdita di un diritto. In un momento storico caratterizzato da crisi demografica, il Consiglio generale rileva che le considerazioni all’origine del decreto-legge privilegiano la logica del controllo a quella dell’inclusione, non risultando convincenti nella visione di lungo termine riguardo la comunità italiana globale. Pur esprimendo un parere negativo sul DDL in esame, il CGIE si dichiara favorevole a una riforma della legge sulla cittadinanza che sia frutto del dialogo e del rispetto dei diritti acquisiti e si conferma disponibile a collaborare.

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Filippo Giuffrida Ha cominciato la sua carriera giornalistica nel 1982, come giornalista presso Radio Riviera Tre. Dal 1989 collabora con Radio One e con l'agenzia stampa Hi News. Nel 1994 si è trasferito a Bruxelles come corrispondente per l'agenzia L’Altra News. Nel 2003 ha fondato l'agenzia stampa DSPRESS ed è stato nominato Redattore capo della rivista L'Incontro, nel 2010 ha assunto la direzione del periodico mensile La Lettre B. Direttore dell'Istituto Europeo di Studi Giuridici e di Comunicazione, dal febbraio 2019 è il corrispondente da Bruxelles dell'agenzia giornalistica 9 Colonne, diretta da Paolo Pagliaro. Membro fondatore di ITACA, è il direttore di RadioCom.tv, la prima web-radio in lingua italiana destinata alle comunità italiane all'estero, un progetto sostenuto dal Ministero degli Esteri. Nel 2013 ha vinto il Michel Vanderborght Award nella categoria giornalismo e nel 2020 ha vinto il Radnoty Award nella categoria giornalismo. È uno degli autori del libro "Lettere dall'Europa" e degli editorialisti del periodico quindicinale Patria Indipendente. Filippo Giuffrida è il pronipote dello scrittore e giornalista Leonida Rèpaci e del giornalista e politico Ottavio Pastore, che fu il primo direttore de l'Unità. Ex Presidente del Comitato Provinciale dell'ANPI del Belgio, è il Vicepresidente della FIR, Federazione Internazionale dei Resistenti.