Corea del Sud: rimpatriati dagli Usa 316 lavoratori arrestati nel blitz Hyundai

Sep 13, 2025 - 06:58
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Corea del Sud: rimpatriati dagli Usa 316 lavoratori arrestati nel blitz Hyundai

Un gruppo di 316 cittadini sudcoreani arrestati durante un’operazione anti-migranti condotta dagli Stati Uniti in un impianto del gruppo Hyundai in Georgia è stato rimpatriato con un volo charter partito dall’aeroporto internazionale di Atlanta. Lo riferisce l’agenzia di stampa “Yonhap”. Il rilascio e il ritorno in Corea del Sud dei connazionali è stato anticipato ieri dal presidente Lee Jae Myung, che ha tuttavia messo in guardia circa le ripercussioni che il blitz potrebbe avere sugli investimenti sudcoreani negli Usa. Lee ha spiegato che la partenza, inizialmente prevista il 10 settembre, è stata posticipata dopo che le autorità statunitensi avevano insistito per trasportare i lavoratori ammanettati. Seul ha protestato fermamente, portando Washington a rivedere la sua posizione, citando una “direttiva della Casa Bianca”. “Il presidente Donald Trump ha ordinato: ‘Lasciateli tornare liberamente, ma chi non vuole partire non è obbligato’. Per questo motivo, il processo è stato temporaneamente interrotto per modificare le procedure amministrative”, ha spiegato Lee. Il presidente sudcoreano ha inoltre affermato che Seul è in trattative con Washington per migliorare le normative sui visti, inclusa l’emissione per quelli dedicati agli investimenti, l’assegnazione di quote aggiuntive o la creazione di una nuova categoria di visti per i lavoratori sudcoreani. L’operazione, condotta il 4 settembre da agenti dell’Immigration and Customs Enforcement (Ice), dell’Homeland Security Investigations (Hsi) e di altre agenzie federali, è collegata a un’indagine su “pratiche occupazionali illecite e altri gravi crimini federali”, secondo quanto riferito dall’Ice. Steven Schrank, responsabile dell’Hsi in Georgia, ha spiegato che le irregolarità sarebbero state riscontrate nel cantiere di costruzione di una nuova fabbrica di batterie, un sito di centinaia di acri dove Hyundai e Lg Energy Solution stanno realizzando un impianto accanto a un pre-esistente stabilimento per veicoli elettrici. L’impianto si trova a Ellabell, circa 45 chilometri a ovest di Savannah, e dà lavoro a circa 1.400 persone. Si tratta di uno dei più grandi e prestigiosi siti manifatturieri della Georgia. Video diffusi sui social media mostrano agenti dell’Hsi all’interno del cantiere che ordinano l’interruzione immediata dei lavori, chiedendo ai presenti se siano cittadini statunitensi. Altri filmati mostrano agenti che allineano i lavoratori, rivolgono domande e perquisiscono borse. Secondo il responsabile dell’Hsi in Georgia, “molti” lavoratori senza documenti sono stati arrestati nell’operazione a Ellabell. L’emittente locale “Wsav” ha riferito della presenza di centinaia di veicoli delle forze dell’ordine, inclusi mezzi militari, e di grandi autobus entrati nel sito per i trasferimenti. Hyundai ha confermato con un comunicato che le forze dell’ordine sono intervenute nel cantiere della joint venture con Lg Energy Solution nella contea di Bryan, sottolineando che l’azienda “sta cooperando con le autorità e si impegna a rispettare tutte le normative sul lavoro e sull’immigrazione”. Anche la società Hl-Ga Battery, che gestisce il progetto congiunto, ha riferito che sta collaborando pienamente con le autorità e ha precisato di aver sospeso i lavori per agevolare l’indagine. La vicenda assume rilievo anche per il peso degli investimenti sudcoreani negli Stati Uniti. A luglio, Seul ha promesso 350 miliardi di dollari di investimenti negli Usa per ottenere la riduzione dei dazi minacciati dal presidente Donald Trump, poi fissati al 15 per cento. A marzo Hyundai aveva annunciato investimenti per 21 miliardi di dollari nel periodo 2025-2028, cifra salita il mese scorso a 26 miliardi di dollari. I progetti includono un nuovo stabilimento siderurgico da 5,8 miliardi di dollari in Louisiana, l’espansione della capacità produttiva automobilistica e un centro di robotica avanzata, con la creazione prevista di circa 25 mila nuovi posti di lavoro diretti negli Stati Uniti nei prossimi quattro anni.

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Redazione Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore di Radiocom.tv